Chi conosce Wobkey forse ricorderà la Rainy75, una tastiera che ha avuto un enorme successo su Kickstarter e che ha segnato l’inizio di una linea di prodotti davvero interessanti dell'azienda: tastiere preassemblate di alta qualità, dal prezzo accessibile, ma con caratteristiche tipiche delle tastiere custom. Negli ultimi anni Wobkey ha continuato su questa strada, proponendo modelli pensati per chi non ha tempo, voglia o competenze per assemblare tutto da zero, ma che non vuole rinunciare alla possibilità di personalizzare, moddare e sperimentare. Insomma, tastiere già pronte all’uso, ma con un’anima enthusiast.
Con la nuova Zen65 Ultra, il brand propone una soluzione nel layout 65%, compatta e ben bilanciata, capace di adattarsi tanto alle scrivanie minimal quanto a chi cerca una build portatile e completa. Non è certo un formato nuovo, ma Wobkey sembra aver trovato il giusto equilibrio tra cura del design, qualità costruttiva e feature da custom, mantenendo al tempo stesso prezzi competitivi.
Il modello che mi è stato permesso scegliere di recensire è l'Ultra in versione Red, una colorazione vivace che non passa inosservata. Ma prima di parlare di design, materiali e prestazioni, vediamo cosa ci riserva la confezione.
Packaging e contenuto
L’unboxing della Zen65 Ultra riprende la nuova attenzione al packaging che Wobkey ha riservato alla Crush80: troviamo una custodia rigida con zip, ben costruita e organizzata, che protegge alla perfezione la tastiera e tutti gli accessori. È una scelta che fa subito una buona impressione, comunica cura per il dettaglio e, diciamolo, non è così scontata nemmeno in fasce di prezzo superiori. Anche questa volta ho evitato gli spoiler, e aprire la confezione ho visto confermare la grade cura che Wobkey dedica alla presentazione e alla dotazione dei suoi ultimi prodotti.

Niente plate extra o strati fonoassorbenti aggiuntivi, come nel caso della Crush80, ma la Zen65 Ultra non sfigura affatto, il contenuto è ricco e studiato per dare all’utente una tastiera pronta all’uso, e una base perfetta per iniziare a moddare e personalizzare. Oltre alla tastiera, nel mio caso di un rosso stupendo, nella confezione troviamo:
| Contenuto | Descrizione |
|---|---|
| Custodia rigida premium | Robusta e ben rifinita con zip, ideale per il trasporto |
| Sacca protettiva in flanella | Perfetta per custodire la tastiera quando non in uso |
| Cavo USB-C intrecciato | Di qualità, con branding serigrafato alle estremità |
| Dongle USB 2.4GHz | Per l’uso in modalità wireless a bassa latenza |
| Keycap/Switch puller | Qualità basic, funzionale ma essenziale |
| Manuale utente illustrato | Essenziale ma chiaro e completo |
| Switch di ricambio | 3 switch lineari lubrificati |
| Dumbbell gasket in silicone | 8 per la PCB e 6 per la plate |
| Top washers e top screws | 6 rondelle + 6 viti, per il montaggio gasket O-ring |
Anche questa volta si ha la sensazione che nulla sia stato messo lì per caso: ogni elemento incluso sembra riflettere la filosofia di Wobkey, almeno per come la interpreto io, ovvero offrire il massimo già fuori dalla scatola, ma senza togliere spazio alla voglia di sperimentare e di migliorare la tastiera nel tempo.
Specifiche tecniche
Sembra esser giunto il momento di passare ai dettagli che interessano davvero chi sta valutando un acquisto o vuole capire il potenziale di questa tastiera. Per comodità, ho riassunto tutte le specifiche principali in questa infografica:

Come si può vedere, la Zen65 Ultra offre una componentistica solida e aggiornata con margini di personalizzazione concreti. Ora che abbiamo tracciato il profilo tecnico, è il momento di guardarla da vicino e capire come design, materiali e costruzione contribuiscano alla qualità complessiva del prodotto.
Design e materiali
A prima vista, la Zen65 si presenta con un’estetica curata e compatta, tipica del formato 65%, con 67 tasti e una colonna laterale dedicata ai comandi di navigazione (Delete, End, Page Up e Page Down). Il case in alluminio CNC ha linee nette ma armoniose, e la finitura Red della versione in prova è molto più ricca dal vivo di quanto appaia in foto: un rosso opaco profondo, che cambia leggermente con la luce. Il fondo, invece, è molto più caratterizzato ed è impossibile non notarlo: la grande piastra dorata occupa quasi tutta la superficie e crea un contrasto – a mio parere – bellissimo con il rosso della scocca.
Il badge WOB LAB al centro è magnetico e integra l’alloggiamento del dongle 2.4G: un dettaglio tanto estetico quanto pratico, che rende il retro della tastiera qualcosa di più di un semplice fondo.




La tastiera ha una personalità molto decisa, le linee posteriori, con le due fasce dorate e la porta USB-C al centro, hanno un equilibrio che funziona davvero bene. È uno di quei modelli che ti ritrovi a girare per guardarlo da più angolazioni perché ogni lato ha un dettaglio diverso, ma tutto resta coerente e misurato.
Sotto il case compare il logo WOB LAB, mentre online la tastiera è venduta come prodotto WOBKEY. In realtà i due nomi non si contraddicono: WOBKEY è il nome commerciale utilizzato per la vendita a livello internazionale. È un dettaglio poco evidente, ma spiega perché la tastiera riporti un marchio diverso rispetto al sito.
Varianti e finiture
La Zen65 è disponibile in due configurazioni principali: Lite e Ultra, versioni che si differenziano per materiali, finiture e peso complessivo. Entrambe condividono lo stesso design esterno e dimensioni, ma con approcci differenti. Le due versioni della Zen65 si distinguono anche per una serie di dettagli estetici e finiture, che vanno oltre la semplice colorazione del case. Ecco una panoramica delle differenze principali:


Lite e Ultra, le due versioni della ZEN65
Le varianti Ultra sono chiaramente pensate per chi cerca una build più solida e visivamente elaborata, mentre le Lite mantengono il look generale della Zen65 ma con una costruzione più leggera e probabilmente più economica. Il fatto che entrambe condividano lo stesso design base permette però di scegliere in base alle preferenze personali, senza rinunciare all’estetica generale della tastiera.
Ergonomia e usabilità
Una tastiera compatta deve saper trovare il giusto equilibrio tra praticità e comfort, e la Zen65 sotto questo aspetto, riesce a colpire nel segno. Il layout 65% è uno dei miei preferiti proprio perché riesce a farsi piccolo senza sacrificare troppo, ci sono i tasti freccia, la colonna laterale con Delete, End, PageUp e PageDown non c’è bisogno di riadattare le abitudini e ci si sente subito a casa.


È interessante come Wobkey gestisce le proporzioni in questa tastiera, il case è basso, l’inclinazione è di circa 7° e, nonostante l’assenza di piedini regolabili, la posizione di scrittura risulta subito naturale.
Di solito uso sempre un poggiapolsi, anche quando la tastiera è già comoda perché nelle sessioni lunghe mi aiuta a non affaticare i polsi e a mantenere una postura più rilassata. Con questa, però, mi sono ritrovato a farne tranquillamente a meno, continuo a digitare senza fastidi, senza tensioni e senza quella sensazione di “bisogno di supporto” che a volte emerge con altri modelli.
Ogni volta che si cambia tastiera c’è sempre un minimo di adattamento, anche quando una posizione risulta subito comoda, il passaggio da un modello all’altro può influire sulla percezione del comfort. Vale la pena ricordarlo: l’ergonomia è profondamente soggettiva. Ciò che per me è naturale e rilassato, per qualcun altro potrebbe funzionare in modo diverso.
Il peso importante della versione Ultra di circa 1,5 kg, gioca un ruolo importante: la tastiera resta ferma, solida, ben ancorata al desk. Non scivola, non vibra, nemmeno quando scrivi di slancio o premi con più decisione. È una sensazione fisica rassicurante, che dà la misura della cura progettuale per limitare vibrazioni e risonanze, niente suoni fastidiosi. La risposta alla pressione è piacevole, anche se a dispetto della presenza di flex cut su plate e PCB, non si percepisce alcuna flessione aggiuntiva sotto le dita se non quella prevista dall'impiego dei gasket posizionati alle loro estremità. Una scelta che sulla carta suggerisce maggiore elasticità ma che in pratica restituisce un feeling piuttosto controllato rispetto a quanto ci si aspetterebbe.

I keycap in profilo Cherry sono un dettaglio che ho apprezzato e che meritano essere citati nella sezione relativa all'ergonomia perché più bassi rispetto a profili come l’OEM, aiutano a mantenere le dita in una posizione più rilassata. La digitazione risulta fluida, con una bella sensazione sotto le dita, un aiuto alla postura se passate molto tempo a scrivere.
Un ultimo dettaglio che non posso non menzionare, alcune configurazioni arrivano con tasti freccia colorati o keycap RGBY. È una piccola chicca, certo, ma contribuisce a rendere l’esperienza ancora più personale e a migliorare l’intuitività in ambito gaming o lavoro.
Layout e form factor
La Zen65 adotta il classico form factor 65%, un formato compatto che mantiene le frecce dedicate e una piccola colonna laterale con Delete, Page Up, Page Down ed End. È una soluzione molto equilibrata: si risparmia spazio sulla scrivania senza rinunciare ai tasti più utili nella scrittura quotidiana e nel lavoro. Il layout è esclusivamente ANSI, quindi niente ISO e niente tasto Invio “a L”, scelta ormai comune nelle preassemblate orientate al mercato internazionale. I 67 tasti complessivi offrono tutto il necessario per un utilizzo versatile, soprattutto se si sfrutta la funzione Fn per i comandi secondari.

La disposizione è pulita, senza sovrastrutture: niente knob, nessuna barra spaziatrice split, semplicemente un 65% ben bilanciato che punta alla funzionalità e alla coerenza estetica. È un layout ormai molto amato perché trova un buon equilibrio tra ingombro ridotto e funzionalità, soprattutto per chi scrive spesso o usa scorciatoie da tastiera.
RGB
La Wobkey Zen65 è dotata di retroilluminazione RGB per-key con configurazione south-facing, ovvero con i LED posizionati sul lato inferiore dello switch per garantire una migliore diffusione della luce verso l’utente. A supportare ulteriormente l’effetto luminoso ci pensa la struttura stessa degli switch Kailh Luna inclusi nella mia unità di test: ogni switch integra infatti un piccolo diffusore interno che riflette e amplifica la luce emessa dal LED, rendendo la resa visiva più uniforme.

Va detto però che, nonostante questi accorgimenti, la luminosità generale rimane piuttosto contenuta, anche al massimo, la Zen65 non raggiunge la brillantezza di altri modelli più votati all’effetto RGB. Un dettaglio che ho apprezzato molto e che spesso passa inosservato è il plate in FR4 di colore bianco della versione Ultra Red. Non aumenta la luminosità in senso assoluto, ma la superficie bianca riflette la luce e rende l’effetto più uniforme e gradevole, una piacevole finezza che per me ha fatto la differenza nella percezione finale dell’RGB.

Sono disponibili diverse modalità di illuminazione predefinite (ben 45! 🤯), tutte gestibili direttamente dalla tastiera senza passare da software esterni. Come su molte altre tastiere, anche qui è possibile intervenire in tempo reale con combinazioni di tasti dedicate:
| Comando | Combinazione da tastiera |
|---|---|
| Luminosità | Fn + Freccia su/giù |
| Velocità effetto | Fn + Freccia dx/sx |
| Cambia effetto | Fn + \ |
| Cambia colore | Fn + Enter |
| Modifica saturazione colore | Fn + PageUp/PageDown |
| Attiva/disattiva RGB | Fn + Delete |
I controlli sono intuitivi e ben distribuiti sulla tastiera, quindi personalizzare l’illuminazione in base al momento o all’ambiente è immediato.
Unico vero rammarico? Sarebbe stato bello vedere un piccolo elemento luminoso, un LED dedicato — magari integrato in modo elegante nel case — che potesse segnalare chiaramente lo stato di funzioni come il Caps Lock o le modalità wireless. Qualcosa di simile a quanto già visto, senza andare troppo lontano, sulla Crush80, dove l’estetica si univa perfettamente alla funzionalità.
Struttura interna
Una delle parti più affascinanti della Zen65 è proprio ciò che non si vede: l’interno e qui Wobkey ha messo insieme una soluzione che unisce semplicità d’accesso, modularità e una quantità sorprendente di possibilità di montaggio. Ed è chiaro fin da subito che la Zen65 è stata pensata per chi ama sperimentare. L’apertura è completamente toolless, grazie al sistema ball-catch: una piccola sfera caricata a molla che si aggancia ai caratteristici incavi del bottom case. Basta sollevare il top e si apre con un clic deciso. È un meccanismo solido, super comodo e onestamente uno dei meglio riusciti che abbia provato su una tastiera preassemblata.

A completare il sistema ci sono quattro gommini in silicone posizionati agli angoli del case: fungono da stop durante la chiusura, assorbendo lo shock dell’innesto tra top e bottom e impedendo il contatto diretto tra le parti metalliche. Questo evita graffi, vibrazioni o suoni indesiderati e aggiunge una sensazione di chiusura “morbida” e controllata. Una volta aperta, la Zen65 rivela una struttura pensata con cura, dove materiali morbidi, stratificazioni e pesi interni lavorano insieme per controllare vibrazioni, risonanze e stabilità.

| Componente / Strato | Funzione |
|---|---|
| Plate FR4 flex-cut | Base per gli switch |
| Plate Foam | Smorza vibrazioni e impatti tra plate e PCB |
| Switch Pad | Riduce il suono sotto ogni switch |
| PCB (1.2 mm, flex cut) | Cuore della tastiera |
| PCB Foam | Effetto “tape-mod” integrato, riduce risonanze |
| Pellicola IXPE | Aggiunge ulteriore ammortizzazione (su alcune revisioni) |
| Zinc Sound Cavity (~236 g) | Aggiunge massa e stabilizza il timbro sonoro |
| Peso in ottone | Rafforza il bottom case e copre la batteria |
| Batterie | Due moduli da 3000 mAh per 6000 mAh totali |
Sotto l’intera struttura interna è collocato un blocco in metallo — lo zinc sound cavity, poco più di 230 g — che contribuisce a fermare vibrazioni e a dare corpo al suono. A questo si aggiunge un secondo peso più consistente in ottone, utile sia come peso che come copertura per le due batterie da 3000 mAh ciascuna (6000 mAh totali nella versione Ultra).


E qui arriva la parte interessante, una delle integrazioni più riuscite di questa tastiera è senza dubbio il connettore POGO utilizzato per collegare il PCB al case inferiore. Chi ha esperienza con le tastiere meccaniche sa bene quanto possa essere rischioso il classico flat cable: quel sottile nastro che collega PCB e scheda inferiore: basta sollevare il PCB senza pensarci e si rischia di danneggiare il nastro o i suoi connettori.

Si tratta di un connettore a contatto diretto, affiancato da magneti laterali pensati per guidare automaticamente l’allineamento tra PCB e scocca inferiore. Il risultato è un sistema che si “auto-posiziona” e che rende l’esperienza di manutenzione molto più rilassata: si solleva, si richiude, si smonta e si rimonta senza mai doversi preoccupare di strappare un cavo. Un accorgimento intelligente, che mostra chiaramente quanta cura progettuale ci sia dietro questa tastiera.
Gasket options
Dal punto di vista del montaggio, la Zen65 è una piccola palestra per chi ama sperimentare. La configurazione predefinita utilizza un gasket in silicone stile “sock”, una sorta di calza che avvolge le estremità delle alette del plate, sfruttando l’effetto “molla-balestra” . È un setup bilanciato, non troppo cedevole, scelto come punto di default.
All’interno della confezione troviamo anche i gasket dumbbell, i classici “manubri” in silicone, disponibili sia per il plate (neri) che per la PCB (grigi). Questi permettono di costruire configurazioni più morbide, più rigide o perfino ibride, scegliendo se privilegiare la flessione o il controllo della risposta alla pressione.





Per chi preferisce un feeling più deciso, è possibile anche optare per un top-mount tramite viti e rondelle — ovviamente tutte incluse — ottenendo una sensazione più rigida e diretta. Non è invece possibile eliminare del tutto il plate per una build plate-less, perché la Zen65 utilizza stabilizzatori plate-mounted e non è quindi compatibile con montaggi che sfruttano stabilizzatori a vite su PCB.
Detto questo, resta il fatto che siamo di fronte a una delle pochissime preassemblate capaci di offrire una modularità così ampia. È talmente varia che ho sentito necessario creare una tabella per aiutare a visualizzare, in modo immediato, le diverse opzioni di montaggio, dalla più flessibile alla più controllata:
| Tipo di montaggio | Descrizione | Flessibilità |
|---|---|---|
| Default (gasket sock) | Gasket su leaf-spring plate | Alta |
| Plate gasket dumbbell (grigie) | Gasket solo sul plate, sensazione più solida | Media |
| PCB gasket dumbbell (nere) | Gasket sulla PCB, plate più libero | Medio-bassa |
| Mix: plate + PCB gasket insieme | Gasket su plate e PCB contemporaneamente | Bassa |
| Top mount | Plate avvitato direttamente alla scocca superiore | Molto bassa / Rigida |
Wobkey dichiara che la Zen65 può essere configurata in oltre 320 combinazioni di montaggio diverse, un numero che deriva dalla somma delle varianti ottenute combinando tipi di gasket, quantità di foam e presenza o meno del plate in ottone.
Il calcolo: 4 strutture gasket × 6 configurazioni di foam × 2 varianti del plate = 48 possibilità. Il numero di combinazioni non è 6, ma 40 (tutte le sotto-combinazioni valide dei 5 layer). Ogni layer infatti può essere usato da solo, usato insieme ad altri o escluso. E quando moltiplichi: 4 × 40 × 2 = 320 combinazioni totali.
È un dato che riflette l'approccio profondamente modulare del progetto: non tutte le combinazioni generano differenze radicali nel feeling, ma il livello di libertà offerto è nettamente superiore a quello delle preassemblate tradizionali.
Nel complesso, l’interno della Zen65 mostra quanto lavoro ci sia dietro la costruzione: una combinazione di materiali, foam, pesi e soluzioni meccaniche ben pensata, per una tastiera facile da aprire, comoda da mantenere e sorprendentemente modulabile. Una struttura che guarda al mondo custom più serio, pur rimanendo accessibile anche a chi non ha mai modificato una tastiera prima.
Soundtest
Switch
La Zen65 viene proposta con due set di switch diversi a seconda della versione scelta: la Lite monta gli HMX Violet, mentre la Ultra arriva equipaggiata con i Kailh Box Luna, una scelta decisamente più raffinata.
I Luna sono lineari da 45g, molto scorrevoli sotto le dita e con un suono pieno e controllato, cosa che si percepisce immediatamente anche dal sound test. Sono già lubrificati di fabbrica in modo uniforme, e questo li rende pronti all’uso senza richiedere interventi o ottimizzazioni aggiuntive.
| Caratteristica | Dettaglio |
|---|---|
| Nome | Kailh Box Luna |
| Tipo | Lineare |
| Forza di attuazione | 45 g ± 10 g |
| Pre-travel | 1,8 mm ± 0,4 mm |
| Corsa totale | 3,5 mm ± 0,3 mm |
| Top/Bottom/Stem | POM/POM/POK |
| Mount/Lubs | 5pin/Si |

La struttura interna è particolarmente interessante: l’housing superiore e inferiore in POM garantisce stabilità e una buona risposta acustica, mentre lo stem in POK — un polimero ad alte prestazioni introdotto come evoluzione del POM — offre maggiore resistenza all’usura, meno attrito e una sensazione più pulita durante la corsa. La molla da 19mm a singolo stadio completa il pacchetto, contribuendo a una corsa lineare prevedibile e piacevole.


Foto e dimensioni stelo e molla switch lineare Kailh Box Luna
L’intero design dello switch, compreso lo stem più robusto e sagomato, aiuta a ridurre in modo efficace il wobble laterale, una delle criticità più comuni tra i lineari di fascia media.
Il nome deriva dalla struttura interna chiusa degli switch Kailh: una piccola “scatola” che racchiude e protegge i contatti, invece di lasciarli esposti come nei classici Cherry MX. Questo design migliora la durabilità, riducendo l’ingresso di polvere e rende lo stelo più stabile, con meno wobble.

Keycaps e stabilizzatori
La Zen65 arriva con un set di keycap in PBT double-shot dal profilo Cherry, una scelta che difficilmente delude: sono solidi, resistenti e hanno quella texture leggermente ruvida che offre un buon grip durante la digitazione.
La colorazione è abbinata al case, dettaglio che contribuisce a dare alla tastiera un aspetto curato, le legende sono pulite e ben realizzate, segno di un double-shot fatto come si deve. Nell’immagine qui sotto si nota chiaramente sia la grana del PBT sia la qualità del doppio stampo.


Foto porosità, segni della tecnica dualshot (a sinistra) e spessore del keycap (a destra).
Per gli stabilizzatori, Wobkey ha optato per dei plate-mounted, prelubrificati in fabbrica. Non è chiaro il brand esatto, ma visivamente ricordano molto i modelli di Designer Studio, e sul campo si comportano bene: niente ticking, nessun ping metallico evidente e una risposta abbastanza solida già allo stato stock. La lubrificazione non è eccessiva, ma sufficiente a garantire un suono pulito e uniforme.

C’è però un aspetto da tenere in considerazione: la PCB non supporta stabilizzatori screw-in, né una possibile barra spaziatrice split, due opzioni che chi ha provato la Crush80 potrebbe aspettarsi. Non sono assenze “critiche”, soprattutto perché gli stabilizzatori montati di serie funzionano davvero bene, ma sarebbe stato interessante avere quella flessibilità in più.
Batteria e autonomia
Per valutare l’autonomia reale della Zen65 Ultra ho monitorato la tastiera per i primi quattro giorni di utilizzo, partendo dal 100% di carica e annotando le ore effettive di digitazione e i periodi di standby. Ho utilizzato la tastiera in modalità wireless con RGB attivo al 50% (livello 5 su 10) e con l’effetto predefinito, quindi in uno scenario abbastanza realistico per un uso quotidiano.

Nel complesso, nell’arco dei quattro giorni ho totalizzato circa 23 ore di utilizzo attivo, distribuite tra sessioni brevi e sessioni più continuative durante la giornata. In questo periodo la batteria è passata dal 100% all’86%, con un consumo del 14%. Considerando la luminosità RGB non al minimo e un utilizzo medio/alto, la Zen65 Ultra ha mostrato un’efficienza decisamente positiva: con un uso simile si può stimare un’autonomia teorica che supera tranquillamente le 150–160 ore prima di arrivare allo 0%, un dato che la colloca tra le tri-mode più equilibrate che abbia provato.

Il monitoraggio della carica è abbastanza pratico, basta premere la combinazione Fn + BackSpace: i tasti numerici da 1 a 0 si illuminano per indicare la percentuale residua. Nell’immagine sopra, ad esempio, si vede una carica a 80%, segnalata dall’illuminazione dei tasti da 1 a 8. La ricarica avviene tramite porta USB-C sul retro, e durante il collegamento la tastiera può essere usata in modalità cablata senza alcuna differenza di prestazioni.
La ricarica avviene tramite la porta USB-C posteriore, ma durante i test ho notato un dettaglio importante: anche usando la tastiera solo via cavo, con lo switch wireless su OFF, le batterie continuano comunque a ricaricarsi. Questo comportamento può essere un limite per chi la utilizza in modalità cablata per molto tempo, perché le celle restano costantemente sotto carica e, nel tempo, potrebbero usurarsi più rapidamente. È un dettaglio che non incide sulle prestazioni generali, ma chi usa la tastiera prevalentemente in modalità cablata potrebbe voler conoscere, soprattutto se il dispositivo rimane collegato alla scrivania per lunghi periodi.
🔌 Tabella dello Stato di Ricarica e funzionamento:
| Interruttore | USB-C | Stato Tastiera | Note |
|---|---|---|---|
| Off | No | Spenta | Nessun consumo |
| Off | Sì | Attiva in modalità cavo | Accesa e in ricarica |
| On | No | Wireless | BT/2.4G attivi |
| On | Sì | Wireless o Cablata con Fn + T | Accesa e in ricarica |
Al netto di questo, l’autonomia complessiva è molto buona e il consumo estremamente regolare: la Zen65 Ultra può affrontare settimane di utilizzo reale prima di richiedere una ricarica completa.
Connettività
Riguardo alla connettività, la tastiera ricopre praticamente ogni scenario d’uso: puoi utilizzarla in modalità cablata via USB-C, in wireless 2.4 GHz tramite dongle dedicato, oppure in Bluetooth, con la possibilità di associare fino a tre dispositivi diversi e passare dall’uno all’altro al volo tramite combinazioni da tastiera.

Durante l’uso quotidiano, la modalità 2.4 GHz si è dimostrata la più equilibrata: stabile, reattiva e senza alcuna sensazione di lag, anche a distanza di circa un metro. È un miglioramento percepibile rispetto alla Crush80, che pur essendo tri-mode aveva un polling rate più limitato; qui invece si sale fino ai 1000 Hz, con una latenza che rende l’esperienza più vicina a quella delle tastiere pensate per la reattività immediata. Anche il Bluetooth funziona bene e resta la scelta ideale per chi alterna laptop, tablet e altri device personali.
Comodo l’alloggiamento magnetico per il dongle 2.4 GHz sul fondo del case, perfetto per chi trasporta spesso la tastiera. Meno pratica, invece, la scelta di posizionare il selettore wireless sotto il keycap del Caps Lock: esteticamente pulita, certo, ma un po’ meno immediata se passi frequentemente da cablato a wireless.

Per completezza, ho raccolto anche i valori di latenza e polling condivisi dal servizio clienti Wobkey sul loro server Discord. Li ho riassunti in una piccola tabella, così da offrire un riferimento immediato sulle differenze tra USB-C, 2.4 GHz e Bluetooth durante l’utilizzo.
| Modalità | Latenza | Polling |
|---|---|---|
| USB-C cablata | ~2.0 ms | 1000 Hz |
| 2.4 GHz Wireless | ~3.0 ms | 1000 Hz |
| Bluetooth 5.0 | ~4.0 ms | 125 Hz |
Software
La Wobkey Zen65 supporta la personalizzazione tramite VIA, permettendo di rimappare i tasti, creare macro e gestire i layer con la consueta interfaccia semplice e pulita. Non è previsto un software proprietario, e per molti questa è un’ottima notizia: VIA è leggero, intuitivo e funziona alla stessa maniera su tutte le tastiere compatibili.


VIA su Chrome: la ZEN65 Ultra viene riconosciuta e consente di personalizzare tasti ed effetti RGB
Va però segnalato che la Zen65 non viene riconosciuta automaticamente da VIA. Per abilitarne la personalizzazione è necessario caricare manualmente il file JSON fornito da Wobkey sul sito ufficiale. Una piccola seccatura per chi è alle prime armi, ma nulla di complicato una volta capita la procedura.
Download & Risorse
Una delle cose meno immediate, al momento, è reperire i manuali ufficiali della Zen65: sul sito Wobkey non risultano disponibili al download. Per semplificare la ricerca ho raccolto qui sotto tutti i link utili, inclusi i manuali originali in inglese e in cinese, così da averli sempre a portata di mano. Per comodità inserisco anche il download del file JSON necessario per far riconoscere la tastiera a VIA.
1. Scarica il file JSON della Zen65
2. Apri VIA dal browser (Chrome) e visita usevia.app
3. Collega la tastiera via cavo e premi Fn+T se necessario
4. Clic su Authorize device+ e seleziona la tastiera dall'elenco
5. Vai nella sezione Settings e attiva l’opzione Show Design Tab
6. Nella nuova scheda Design, carica il file JSON scaricato.
Per quanto riguarda invece il firmware, trattandosi di un elemento più delicato da aggiornare, mi limito ad indicare qui il link alla pagina ufficiale, così da poter accedere sempre alla versione più recente e stabile.
Prezzi
La Wobkey Zen65 è disponibile in due versioni, con differenze sostanziali nei materiali e nella costruzione. Per chi acquista dall’Italia, è importante considerare anche i costi di spedizione e l’eventuale dogana.
| Versione | Prezzo (IVA inclusa) | Spedizione verso l’Italia |
|---|---|---|
| Zen65 Lite | $139.00 | $20.00 (non ancora nei magazzini UE) |
| Zen65 Ultra | $175.00 | $20.00 |
La Zen65, essendo un prodotto recente, non è ancora stoccata nei magazzini europei di Wobkey, motivo per cui i costi di spedizione risultano più alti rispetto ai modelli già presenti in EU (spesso spediti a soli 5€). L’iva del 22% è già inclusa nel prezzo al checkout, mentre la dogana può rappresentare un costo aggiuntivo che dipende dal corriere e dal valore dichiarato.
Informazioni mancanti sul sito ufficiale 😓
Prima di arrivare alle conclusioni, devo però fare un appunto che ritengo importante: la pagina ufficiale della Zen65 su Wobkey.com è sorprendentemente povera di informazioni tecniche, mancano dati fondamentali come dimensioni complete, specifiche del polling rate, una scheda tecnica completa, elementi che chi valuta un acquisto consapevole considera sempre essenziali. È un’assenza che dispiace ancora di più se si pensa all’attenzione che l’azienda ha dedicato al design della tastiera, soprattutto alla sua ergonomia e al profilo frontale: proprio quei dettagli che meritavano di essere valorizzati anche sul sito.
Allo stesso modo, non è presente un manuale digitale da scaricare, cosa che mi ha costretto a recuperarlo dal server Discord dell’azienda insieme alle informazioni sul polling rate e sul refresh delle varie modalità wireless. Sono mancanze che non compromettono il valore della tastiera in sé, ma che sarebbe bello vedere colmate in futuro, soprattutto perché Wobkey ha dimostrato di saperci fare.
Conclusioni
Dopo diverse settimane con la Zen65 mi sono fatto un’idea piuttosto chiara di ciò che offre: una preassemblata che riesce a distinguersi non solo per la qualità costruttiva, ma anche per il mix tra resa acustica, comfort e possibilità di personalizzazione. Il lavoro interno è curato, gli stabilizzatori sono sorprendentemente silenziosi e il feeling di digitazione è solido e coerente, con un profilo basso che permette di scrivere a lungo senza stancarsi. L’ampia modularità, poi, è uno dei suoi punti più convincenti: gasket intercambiabili, diversi metodi di montaggio, apertura toolless, pogo-pin magnetici e una struttura che invita davvero a sperimentare senza difficoltà. Le differenze tra un setup e l’altro non sono enormi, è vero, ma resta una libertà rara su una tastiera di questa categoria.

| Certezze ✅ | Dubbi ❌ |
|---|---|
| Costruzione solida e curata | Stabilizzatori solo plate-mount |
| Ottima resa acustica | Selettore wireless sotto Caps Lock |
| Gasket modulari e versatili | Differenze tra i montaggi poco marcate |
| Kailh Luna molto validi | Solo layout ANSI |
| Plate FR4 bianco (Ultra) | Quick-release limitato in top-mount |
| Sistema “ball catch” rapido | Nessun LED dedicato per gli status lock |
| Connettività tri-mode stabile | |
| Prezzo eccellente |
Al di là di qualche limitazione, la sensazione finale che lascia la Zen65 è quella di un prodotto completo, progettato con attenzione e proposto a un prezzo che resta sorprendentemente competitivo per tutto ciò che offre. Wobkey, a mio avviso, ha fatto ancora una volta un ottimo lavoro: ha preso molte delle idee riuscite di Rainy75 e Crush80 e le ha rese più compatte, accessibili e versatili, dando vita a una tastiera che si adatta con facilità a praticamente ogni scenario d’uso.

Spero che questa recensione ti abbia dato spunti concreti, qualche curiosità in più e magari anche la voglia di provare al ZEN65 di persona. Questo probabilmente non sarà l'ultimo articolo che le dedicherò, quindi vi invito a iscrivervi al sito per non perdervi alcuna novità e fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.


