Oggi si parla di una 65% che vuole giocare in serie A, sto scrivendo della Epomaker Galaxy68, una compatta da 67 tasti + knob che punta tutto su costruzione in alluminio, atmosfera RGB e tanta, tanta cura per il sound. È la nuova arrivata della linea Galaxy di Epomaker, quella pensata per dare sensazioni creamose 🤤 sotto le dita senza dover impazzire con il modding pesante fin dal primo giorno.
Perché dovrebbe interessarvi? Perché combina roba “da grandi”: gasket mount, strati multipli di dampening e keycaps in PBT oltre a funzioni pratiche da tutti i giorni: la manopola metallica per volume/scroll, QMK/VIA per rimappare tutto in due clic, e tripla connettività (USB-C, 2.4 GHz e Bluetooth) per passare dal desktop al portatile senza drammi. Sulla carta è una tastiera che può fare da tuttofare: lavoro, gioco e scrittura lunga.
Packaging e contenuto
Il design della scatola non cerca di stupire con colori sgargianti: l’attenzione è tutta per il prodotto e si capisce subito di avere tra le mani qualcosa di un gradino sopra le solite tastiere compatte in plastica. All’interno troviamo l’essenziale ma anche qualche extra gradito.




C’è ovviamente la tastiera già pronta all’uso, ben protetta da una cover in plastica rigida che può funzionare anche da protezione “da scrivania” quando non la si usa. In più:
Contenuto | Descrizione |
---|---|
Cavo USB-C intrecciato | Robusto e di buona qualità |
Tool 2-in-1 | Per la rimozione di keycap e switch |
Dongle USB 2.4GHz | Per la connessione wireless |
2 switch extra | Inclusi per sostituzioni |
Guida rapida cartacea | Presente anche l'italiano |
Specifiche tecniche
Prima di tuffarci nell’esperienza vera e propria con la Galaxy68, vale la pena dare un’occhiata veloce alle sue specifiche tecniche. Layout compatto, struttura gasket, diverse opzioni di connessione e batteria integrata sono solo alcuni dati che la rendono interessante.

Design e materiali
Al primo sguardo colpisce subito per il contrasto cromatico: il nero opaco dei keycaps viene ravvivato da tocchi di verde lime che catturano immediatamente l’attenzione, trasformando alcuni tasti in veri e propri punti focali della tastiera.
Esteticamente Epomaker non ha cercato di strafare, il look della tastiera resta minimal, con keycaps in PBT che hanno una texture opaca piacevole e non trattengono subito le ditate. La combinazione di colori segue lo stile galaxy, quindi tonalità sobrie ma con qualche contrasto che la rende più interessante di una tastiera tutta nera o tutta bianca. È il tipo di design che sta bene ovunque: in un setup RGB pieno di lucine non sfigura, ma la puoi usare tranquillamente anche in un ufficio senza attirare occhiatacce.


Osservandola di lato, si nota un buon lavoro fatto sulle proporzioni, il case in alluminio ha un profilo inclinato con linee nette e squadrate, un tipo di smussatura geometrica che le dona un tocco ricercato e di pulizia generale. La parte inferiore non è lasciata al caso: spigoli smussati e la scelta di inserire una barra luminosa centrale accompagnata da due zone LED negli angoli aggiungono un tocco secondo più che azzeccato e fa l'occhiolino al mondo gaming ma senza mai risultare eccessiva.
Ergonomia e comfort
Il profilo inclinato della tastiera non mi è sembrato per nulla scomodo, si tratta di circa 7 gradi e l’altezza varia dai 2 cm della parte frontale ai 3,5 del retro: un’impostazione che permette di scrivere o giocare senza dover per forza ricorrere a un poggiapolsi, cosa però che io ho fatto perché preferisco. Il peso complessivo, di ben 1kg e 354 grammi, contribuisce a dare assoluta stabilità sulla superficie di appoggio e rende la tastiera ferma anche quando la digitazione si fa molto più energica.

I keycaps in PBT con profilo Cherry hanno una superficie leggermente ruvida che tiene le dita al loro posto senza trattenere impronte, un dettaglio piccolo ma che fa una differenza enorme durante l'utilizzo della tastiera, soprattutto quando si alternano lunghe sessioni di scrittura a momenti di gaming. La struttura di tipo gasket, combinata ai vari strati di materiale fonoassorbente, restituisce una sensazione davvero appagante: i tasti risultano morbidi al tocco, il suono contenuto e particolarmente piacevole. Per dare un’idea, il sound complessivo si colloca a metà strada tra il thocky e il creamy, un equilibrio perfetto per chi apprezza entrambe le esperienze.
Layout 65%
La Epomaker Galaxy68 adotta un layout compatto 65%, una soluzione che riesce a trovare il giusto equilibrio tra funzionalità e ingombro ridotto. Addio al tastierino numerico, ma frecce, tasti funzione e comandi di navigazione restano tutti a portata di mano.

È la scelta ideale per chi vuole una tastiera versatile, il tasto Delete può sembrare un po’ “slegato” all’inizio, ma basta qualche minuto per prenderci confidenza. E attenzione: la tastiera è disponibile solo in layout ANSI, quindi chi proviene dall’ISO noterà subito le differenze nel tasto Invio e nella posizione di alcuni tasti, solo un piccolo periodo di adattamento prima di sentirsi davvero a casa sulla tastiera.
RGB
L’illuminazione RGB della Galaxy68 si fa notare senza sforzo, anche se i keycaps non sono trasparenti e non lasciano filtrare la luce dalle legende, l’effetto visivo resta molto efficace: la luce si diffonde intorno ai tasti creando un alone uniforme e gradevole. Il plate bianco in questo aiuta a riflettere e amplificare la luminosità, di aiuto sono anche gli switch dotati di LED slot che garantiscono una distribuzione omogenea della luce.

E se ci si stai chiedendo: “Ma al buio riesco a leggere i tasti?” la risposta non è un semplice no. È vero, le legende non sono illuminate, ma ci sono fattori che aiutano comunque a orientarsi: la luce del monitor o anche la combinazione di colori dei LED stessi che riflettono sul plate e sui tasti circostanti. Nel mio caso, mentre sto digitando, il sole sta calando e il gioco di luci tra monitor e tastiera si fa evidente per un effetto davvero gradevole.
Le legende dei tasti restano ben visibili anche con il sole che cala dalla finestra, mentre la luce del monitor le illumina.
La tastiera propone ben 45 effetti differenti, selezionabili anche senza software (Fn+Invio), e regolabili in intensità per adattarsi all’ambiente o ai gusti personali.
Struttura Gasket
La Galaxy68 sfrutta una configurazione gasket mount che mira a rendere la digitazione morbida e controllata. La scelta dei materiali e la distribuzione dei punti di montaggio consentono una leggera flessione del plate, sufficiente a smorzare parte delle vibrazioni generate dai tasti senza però compromettere la solidità complessiva del corpo.

In particolare, la tastiera adotta 8 punti gasket con guarnizioni in silicone, che assicurano un contatto elastico tra plate e scocca, e 8 punti di stabilizzazione, pensati per mantenere la struttura compatta e bilanciata anche durante sessioni di scrittura prolungate.
Insonorizzazione
Al suo interno troviamo inoltre una stratificazione di inserti fonoassorbenti: foam posizionato tra plate e PCB, uno strato più consistente alla base e ulteriori guarnizioni lungo i punti di contatto principali.

Questo insieme contribuisce sia a rendere più uniforme la risposta durante la scrittura, sia a ridurre il rumore secco tipico delle tastiere prive di trattamento acustico. Il risultato è un profilo sonoro, come accennato prima, che tende al cremoso, con un timbro smorzato e piacevole.
Sound test
Nel video qui sotto puoi sentire con chiarezza il sound profile della Galaxy68 in azione: per registrarlo ho usato un microfono Hollyland Lark M1, tenuto a breve distanza dalla tastiera, in modo da catturare fedelmente il timbro e il carattere del clic durante la digitazione.
Switch: analisi e prestazioni
La Galaxy68 è disponibile all'acquisto con due opzioni di switch Epomaker: Wisteria e Marble White. Parliamo in entrambi i casi di switch lineari 5-pin già lubrificati in fabbrica, pensati per dare una corsa uniforme e senza attriti percepibili. I Marble White sono la scelta più leggera, rapidi da attivare e con fondo corsa contenuto; i Wisteria hanno una resistenza leggermente superiore e restituiscono una pressione più corposa, utile se preferisci un minimo di sostegno sotto il dito.

Nel modello che ho provato sono montati i Wisteria, la corsa è scorrevole, la forza di attuazione non affatica e, complice il lavoro di fonoassorbimento interno della tastiera, il profilo sonoro resta controllato. Se punti a una digitazione più leggera e “veloce” i Marble White hanno senso; se preferisci un minimo di sostanza sotto il polpastrello i Wisteria sono la via più equilibrata.
Caratteristica | Valore |
---|---|
Nome switch | Epomaker Wisteria |
Tipo | Lineare, 5-pin, pre-lubrificato |
Forza di attuazione | 45 ± 3 gf |
Forza di bottom-out | 62 ± 5 gf |
Pre-corsa | 2.0 ± 0.40 mm |
Corsa totale | 3.6 ± 0.04 mm |



Gli switch risultano saldi all’interno del socket, senza alcun gioco o movimento indesiderato e la sensazione durante la digitazione resta abbastanza uniforme su tutta la tastiera. Anche premendo i tasti lateralmente non emergono strani giochi né incertezze. L’attivazione è rapida e, in ambito gaming, la risposta si dimostra precisa e super convincente!
Keycaps e stabilizzatori
La tastiera viene proposta con keycap in PBT double-shot da 1,5 mm di spessore, che grazie alla finitura leggermente opaca resistono bene alle impronte e offrono al tatto una sensazione piacevole e consistente. Non siamo certo di fronte a un set premium come i GMK, ma per la fascia di prezzo la qualità complessiva è assolutamente convincente, anche perché il font scelto è chiaro e lineare, quindi la leggibilità resta ottima e non ci sono strane grafiche.




Gli stabilizzatori della Galaxy68 sono montati sulla piastra e pre-lubrificati, si presentano già ben regolati con un funzionamento stabile e un suono pulito che elimina quasi del tutto quel fastidioso tintinnio dei modelli più economici. I tasti più lunghi, come la barra spaziatrice, il tasto Invio o lo Shift, risultano stabili alla pressione.
Batteria e autonomia
La Galaxy68 integra due batterie da 3000 mAh, un valore piuttosto generoso per una tastiera meccanica wireless di queste dimensioni. Secondo le specifiche dichiarate dal produttore, l’autonomia può arrivare fino a 500 ore con l’illuminazione RGB disattivata e a circa 27 ore con gli effetti luminosi attivi.


A sinistra una delle batterie da 3.000 mAh, a destra lo stato di carica della tastiera richiamato con Fn + B.
Nel mio periodo di utilizzo i risultati sono stati leggermente diversi: con RGB spento sono riuscito ad avvicinarmi alle cifre dichiarate, mentre con le luci accese ho registrato un massimo di circa 23 ore. È probabile che le differenze dipendano dal mio modo di testare la tastiera, che durante le prove tende a essere più intenso del normale, soprattutto quando metto alla prova i diversi livelli di luminosità e modalità di illuminazione. In ogni caso, anche con queste variazioni, l’autonomia si è dimostrata più che soddisfacente e in linea con quanto ci si aspetta da un modello pensato per un utilizzo quotidiano in modalità wireless.

La ricarica avviene tramite la porta USB-C anche durante l’uso. Per verificare lo stato della carica, basta premere la combinazione Fn + B
: i tasti numerici da 1
a 0
si illuminano per indicare la percentuale residua. Nell’immagine sopra, ad esempio, si vede una carica al 90%, segnalata dall’illuminazione dei tasti da 1 a 9 . La ricarica parte automaticamente non appena si collega il cavo, sia durante l’uso in modalità wireless che in modalità cablata.
Connettività
La Galaxy68 offre una buona versatilità sul fronte delle connessioni: supporta la modalità via cavo USB-C, il collegamento Bluetooth 5.0 e la wireless 2.4 GHz tramite dongle incluso. Durante le mie prove il passaggio da una modalità all’altra è risultato rapido e privo di incertezze, con una latenza praticamente impercettibile in uso quotidiano.
Tipo di connessione | Latenza dichiarata | Polling Rate |
---|---|---|
USB-C (cablata) | ~2,5 ms | 1000 Hz |
2.4GHz wireless | ~4,5 ms | 1000 Hz |
Bluetooth 5.0 | ~15 ms | ~125 Hz |
Collegata via cavo, la Galaxy68 registra un tempo di risposta di circa 2,5 ms, leggermente più alto rispetto ai 2 ms rilevati su altre tastiere meccaniche della stessa fascia. Si tratta però di una differenza minima, che difficilmente può essere percepita nell’uso reale ma che vale la pena segnalare.
La possibilità di associare più dispositivi in Bluetooth semplifica molto l’utilizzo in ambito produttivo, ad esempio passando da un portatile a un tablet senza dover riconfigurare ogni volta la tastiera. In scenari più esigenti, come il gaming, la connessione 2.4 GHz resta l’opzione più affidabile, garantendo tempi di risposta più stabili rispetto al Bluetooth.
Software
La Galaxy68 si apre a una personalizzazione quasi illimitata grazie al supporto nativo a QMK/VIA, tra i più potenti firmware open source disponibili. VIA ti permette di rimappare singoli tasti, creare macro e modificare layout al volo — il tutto direttamente da browser, senza dover riflashare il firmware.


Specifico che come nel caso di altre tastiere Epomaker, si tratta di una compatibilità VIA di tipo semi-nativa: per poterla riconoscere correttamente, è necessario scaricare e caricare manualmente il file JSON fornito da Epomaker. Questo passaggio garantisce che VIA identifichi il layout della tastiera e renda disponibili tutte le funzioni di remapping.
Il file aggiornato è disponibile nella sezione download sul sito ufficiale: Epomaker Galaxy68 – JSON per VIA.
A colpo d'occhio

Prezzo e opzioni
La Epomaker Galaxy68 è disponibile sul sito ufficiale al prezzo di 105,00 € IVA inclusa, con spedizione gratuita. Un posizionamento competitivo, soprattutto se si considerano la qualità costruttiva, le soluzioni tecniche adottate e la dotazione inclusa nella confezione.
Al momento dell’acquisto si può scegliere tra due varianti cromatiche, nera o bianca, e tra due tipologie di switch preinstallati: i Wisteria, lineari e dal feeling morbido, oppure i Marble White, anch’essi lineari ma con una risposta leggermente più decisa.

Se la recensione ti ha incuriosito, ti invito a dare uno sguardo anche alla Galaxy68 sul sito ufficiale di Epomaker. E per rendere l’acquisto ancora più interessante, puoi usare il codice PRESSKEY.IT
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Conclusioni
Dopo settimane di utilizzo in ogni contesto possibile — scrittura quotidiana, sessioni di gaming prolungate, smontaggi tecnici e inevitabili prove acustiche — posso finalmente tirare le somme e raccontarvi cosa mi ha davvero convinto di questa tastiera. Il case in alluminio con la sua finitura curata dà subito una sensazione premium, la manopola multifunzione è più utile di quanto sembri a prima vista, il layout compatto si lascia usare senza sacrifici, mentre il gasket mount riesce ad attenuare la pressione dei tasti durante la digitazione restituendo un ottimo feedback.
La doppia batteria da 3000 mAh garantisce una flessibilità notevole, nelle mie prove sono arrivato a circa 23 ore di autonomia con RGB acceso, un po’ meno delle 27 dichiarate ma comunque più che soddisfacenti.
• Perfetta per chi vuole una compatta solida, dal feel vicino a una build custom, ma pronta all’uso.
• Ottima per chi cerca una tastiera multiuso (lavoro + gioco), con la comodità della knob e la versatilità wireless.
• Forse non la prima scelta se cercate la massima reattività competitiva wired (pro-player di FPS estremi potrebbero preferire latenze marginalmente migliori) o se il vostro obiettivo è una tastiera totalmente “out-of-the-box” già modificata al massimo: la Galaxy68 è però molto amica del modding se volete intervenire.
Mettendo insieme tutto questo, la Epomaker Galaxy68 lascia un’impressione chiara: è una tastiera che trova il giusto punto d’incontro tra costruzione solida, funzioni concrete e prezzo competitivo. Per chi cerca una 65% compatta, versatile e già pronta all’uso senza dover passare subito dal modding, è una scelta che ha molto senso — e che rischia di rimanere a lungo sulla scrivania.