La tastiera meccanica Magcore 65 Lite non è soltanto l’ennesimo esperimento di un’azienda alla costante ricerca della prossima novità. È un oggetto che si presenta come un piccolo manifesto d’intenzioni: racchiudere in una forma compatta, l'innovativa tecnologia induttiva oltre i confini dell’hobby di nicchia e dimostrare che, persino in un mercato saturo di proposte, si può ancora proporre qualcosa di diverso, fresco e soprattutto inatteso.
Con un design che non chiede di essere iconico, ma che lo diventa quasi suo malgrado, c’è qualcosa di profondamente atipico nel modo in cui Epomaker ha scelto di concepire questo modello. Un corpo in plastica che non rinuncia alla solidità, un sistema gasket, switch induttivi che trasformano ogni pressione in un dialogo costante fra utente e macchina.
Packaging e contenuto
La Epomaker Magcore 65 Lite arriva in una confezione ben fatta, presenta la tastiera in tutto il suo layout con le principali feature ben scandite in copertina. All'interno la tastiera è ben protetta, imbustata in un anonimo sacchetto trasparente, accompagnata da una dotazione direi abbastanza standard, soprattutto per questo tipo di soluzione.




Nella tabella ho inserito tutto quello che è possibile trovare in confezione:
| Contenuto nella confezione | Descrizione |
|---|---|
| Cavo USB-C intrecciato | Solido e abbastanza lungo, adatto a diverse postazioni |
| Dongle wireless 2,4 GHz | Inserito in un alloggiamento dedicato |
| Manuale d’uso | Include le istruzioni essenziali, italiano incluso |
| Estrattore keycaps/switch | Utile per sostituire keycaps o switches |
| Switch extra (x3) | Switches di scorta |
L’unico accessorio che manca secondo me, è una cover copritastiera per proteggerla dalla polvere quando non è in uso. Nulla di grave, sia chiaro, ma è sempre un extra gradito da trovare in confezione e che si adatta alla perfezione sul modello di tastiera.
Specifiche tecniche
Guardando la scheda tecnica si capisce subito quale sia la filosofia alla base del progetto: portare alcune caratteristiche tipiche delle tastiere di fascia più alta in un modello accessibile, accettando inevitabilmente qualche compromesso sul fronte dei materiali.

Le specifiche mostrano chiaramente la direzione di Epomaker: un modello di ingresso molto ambizioso, capace di proporre funzionalità avanzate dove molti concorrenti offrono ancora soluzioni più tradizionali.
Design e materiali
La tastiera si presenta con un design compatto, essenziale, il case è realizzato in plastica ABS, una scelta che tradisce subito l’anima “Lite” del prodotto: non c’è la solidità o il peso che si associano a scocche in alluminio o in materiali compositi più pregiati, ma il compromesso resta accettabile in relazione al posizionamento della tastiera. La struttura è comunque robusta e priva di scricchiolii, merito anche del montaggio a gasket che riesce a dare un po’ di flessibilità e di comfort in scrittura.




L’elemento che cattura subito l’occhio è il knob in metallo, posizionato nell’angolo in alto a destra, un dettaglio che spicca rispetto al resto della scocca, oltre per la funzione multimediale, ma perché contribuisce a elevare la percezione estetica complessiva, rendendo la tastiera meno “entry level” di quanto ci si aspetterebbe leggendo il suffisso Lite. I keycaps in PBT double-shot offrono ottima resistenza e durabilità, un’eccellente qualità del font e i tre trasparenti (ESC, Backspace ed Enter), conferiscono alla tastiera un bel tocco di personalità.
Ergonomia e comfort
Grazie al layout compatto la Magcore 65 garantisce una digitazione ben distribuita, i tasti principali restano facili da raggiungere, riduce i movimenti inutili del polso a vantaggio di una postura più naturale anche durante sessioni prolungate. I piedini regolabili permettono di inclinare la tastiera in due posizioni oltre quella base di 6°, rispettivamente di 9° e 14°, offrendo ulteriori possibilità di adattamento ergonomico in base alle proprie preferenze. L’uso di un poggiapolsi resta consigliato, personalmente lo trovo un must have: riduce la tensione nei polsi, soprattutto perché gli switch installati, seppur leggeri richiedono comunque un tipo di pressione che può affaticare durante le lunghe sessioni. Naturalmente, si tratta di una scelta soggettiva che ciascuno può adattare alle proprie esigenze.



La Magcore 65 Lite mostrata nelle tre diverse inclinazioni possibili: 6°, 9° e 14°.
Il montaggio gasket, è presente ma si fa notare molto poco durante la digitazione: la scocca dovrebbe offrire un po’ di ammortizzazione, ma non sono riuscito a percepire una reale attenuazione, nemmeno nelle pressioni più decise. Si tratta di una mancanza che non sorprende del tutto considerando la tecnologia Hall Effect alla base della tastiera: la distanza fissa dei sensori rispetto ai sensori sul PCB limita inevitabilmente la flessibilità della struttura, impedendo alla plate di flettersi come accade in altre soluzioni gasket più tradizionali.

Il knob in metallo si rivela comodo da raggiungere durante l’uso multimediale, senza compromettere lo spazio per la mano destra, e ho potuto constatarlo anche nelle sessioni di scrittura più lunghe, dove la Magcore 65 Lite non ha mostrato cedimenti in termini di ergonomia: il layout compatto, la distanza tra i tasti e la leggerezza generale della scocca contribuiscono a una sensazione di comfort equilibrata.
Layout 65%
La Epomaker Magcore 65 Lite senza il tastierino numerico, occupa meno spazio sulla scrivania pur mantenendo accessibili i tasti essenziali, dalle frecce ai comandi di navigazione. Questo la rende perfetta sia per chi ha spazi limitati sia per chi ama configurazioni minimaliste o vuole affiancarla a dispositivi portatili, senza rinunciare alla praticità d’uso.

La tastiera è disponibile solo in schema ANSI, quindi chi proviene dall’ISO noterà subito le differenze nel tasto Invio e nella posizione di alcuni tasti, ma solo un piccolo periodo di adattamento prima di sentirsi davvero a casa sulla tastiera. Questa scelta garantisce compatibilità con la maggior parte dei keycaps aftermarket e un’esperienza di digitazione immediata per chi è abituato agli schemi ANSI, mantenendo allo stesso tempo la compattezza tipica di un 65%.
RGB
L’illuminazione RGB della Magcore 65 Lite di tipo south-facing è resa piacevole dal plate bianco e dagli switch con light diffuser, che diffondono la luce in modo uniforme e riducono l’effetto puntiforme tipico dei led. Sono disponibili 17 effetti preimpostati, con regolazioni di intensità e colore offrendo un'ampia libertà di personalizzazione al proprio setup. I tre keycaps trasparenti (ESC, Backspace ed Enter) ne enfatizzano ulteriormente la resa , creando punti luce distintivi che rendono la tastiera più vivace.

Lato ergonomia visiva va detto però che i keycaps non hanno legende trasparenti, questo significa che al buio i caratteri non risultano visibili. Per chi digita senza guardare i tasti, la cosa passa quasi inosservata ma per chi si affida spesso alle legende in ambienti poco illuminati, può essere percepita come una mancanza.

Come spesso sottolineo in questi casi, però, parliamo di un aspetto facilmente risolvibile: la tastiera supporta senza problemi keycaps aftermarket, quindi sostituire quelli in dotazione con set retroilluminati è sempre un’opzione a portata di mano.
Gasket
Il plate della Magcore 65 Lite adotta una configurazione gasket a 8 punti, ciascuno costituito da tre piccole estensioni rivestite da guarnizioni in silicone (come visibile nell’immagine qui in basso). Questo tipo di montaggio dovrebbe, in teoria, fornire un’ammortizzazione durante la digitazione, attutendo parzialmente i colpi dei tasti. Nella pratica, però, come già accennato nel paragrafo sull’ergonomia, l’effetto è molto contenuto: la struttura Induttiva alla base della tastiera richiede che la distanza tra cono metallico dello switch e bobina presen te sul PCB rimanga fissa, limitando inevitabilmente la flessibilità della plate. Di conseguenza, la sensazione di ammortizzazione è minima, anche durante pressioni decise.

Detto ciò, il design gasket mantiene il plate leggermente sospeso rispetto alla scocca, contribuendo a una distribuzione più uniforme dei colpi durante la digitazione. Se non altro, si rivela utile per smorzare le vibrazioni generate dalla pressione dei tasti, evitando che il suono si propaghi attraverso il case della tastiera. Pur non replicando la morbidezza tipica dei gasket tradizionali, si tratta di un compromesso efficace considerando la tecnologia induttiva alla base della Magcore 65 Lite.
Insonorizzazione
La Magcore 65 Lite adotta una soluzione multi-strato pensata per limitare la essenzialmente per ridurre il riverbero del suono e delle vibrazioni durante la digitazione. La soluzione è composta da tre strati principali: schiuma a sandwich in silicone a contatto con il plate, un cuscinetto IXPE che avvolge l'installazione degli switches e una schiuma in EVA a rivestire il fondo del case e che separa le batterie da questi strati superiori.

Soundtest
L’effetto complessivo è un suono di digitazione meno rimbombante rispetto a soluzioni senza strati insonorizzanti ma non raggiunge thocky o creamy. Nel video allegato si può apprezzare concretamente come questi strati influenzino la qualità acustica della tastiera, smorzando parte dell’impatto dei tasti senza compromettere la risposta complessiva.
Retroilluminazione RGB della Magcore 65 Lite in azione, con 38 effetti luce personalizzabili.
L'audio è stato registrato usando il microfono Hollyland Lark M1, tenuto a breve distanza dalla tastiera, in modo da catturare quanto più fedelmente possibile il timbro e il carattere della tastiera durante la digitazione.
Le tastiere a tecnologia induttiva o magnetica, per quanto avanzate sotto il profilo tecnico e funzionale, non riescono a restituire quel sound “thocky”, “creamy” o “poppy” che molti appassionati ricercano. La Magcore 65 Lite non fa eccezione: il risultato sonoro è pulito e controllato, ma manca di quel carattere pieno e distintivo che spesso si trova in altre soluzioni meccaniche più tradizionali. È un aspetto da tenere a mente se, oltre alle prestazioni, si è particolarmente attenti anche alla resa acustica della digitazione.
Switch induttivi
La Magcore 65 Lite monta switch Kailh Box Induttive custom, progettati per garantire una digitazione fluida, con un feeling leggero e reattivo. Questi switch non funzionano come quelli meccanici tradizionali: al posto di contatti fisici sfruttano un sistema a rilevamento elettromagnetico. In pratica, quando premi un tasto, un piccolo cono di alluminio all'interno dello switch (lo stelo) si sposta, modificando l'induttanza della bobina integrata nella scheda elettronica (PCB). Questa variazione viene rilevata come un cambiamento nel segnale, permettendo alla tastiera di registrare con precisione l'input.


Misurazione dello stelo e della molla dello switch induttivo Kailh Box della Magcore 65 Lite
Dal punto di vista costruttivo, ogni switch integra un light diffuser dedicato che amplifica la resa dell’illuminazione RGB, rendendola più uniforme e piacevole alla vista. Lo stelo da 16,2 mm mantiene il classico design “box” di Kailh, pensato per ridurre l’oscillazione laterale e migliorare la stabilità alla pressione. La molla da 14,9 mm (tolleranza di errore in fase di misurazione per via della minima compressione della molla nello strumento di misurazione) è calibrata per offrire un carico iniziale leggero, ma comunque percepibile, mantenendo una curva di attuazione regolare.
Smontaggio di uno switch Kailh Box Induttivo: il cuore magnetico della Magcore 65 Lite e le sue componenti principali in dettaglio.
Essendo switch induttivi, il grado di forza (gf) necessario alla pressione non è fisso come negli switch meccanici tradizionali: il software permette infatti di regolare con precisione la sensibilità, scegliendo se privilegiare un’attuazione estremamente rapida o un feeling più simile a quello di switch classici. Questo aspetto rende gli switch particolarmente versatili, adatti sia alla scrittura ma soprattutto al gaming competitivo.

La tastiera supporta pienamente NKRO, consentendo di premere più tasti contemporaneamente senza problemi, mentre il DKS & SOCD Support assicura corretto riconoscimento e gestione dei comandi incrociati, un dettaglio particolarmente rilevante per chi utilizza la tastiera anche in ambito gaming.
Cos'è: Funzionalità avanzata che permette di assegnare fino a 4 azioni diverse allo stesso tasto, in base alla profondità di pressione (corsa del tasto). Ad esempio, una leggera pressione attiva un'azione base, mentre una più profonda ne attiva una macro complessa.
Utilizzo: Ideale per gaming competitivo (es. combo rapide in FPS) o produttività (es. shortcut variabili). Si trova anche su tastiere come la Epomaker HE65 o la Wooting 80HE.
Vantaggi: Personalizzazione estrema senza macro esterne, riducendo latenza (fino a 0,125 ms su modelli top).
SIMULTANEOUS OPPOSITE CARDINAL DIRECTION (SOCD)
Definizione: Gestione intelligente degli input opposti simultanei sui tasti direzionali (es. A e D per sinistra/destra in giochi come Counter-Strike). Invece di registrare un "conflitto" (input neutro), SOCD risolve il dilemma priorizzando l'ultimo input (modalità Last Key Priority - LKP) o il primo, eliminando sovrapposizioni e ritardi.
Utilizzo: Cruciale per counter-strafing in FPS, dove un cambio rapido di direzione deve essere istantaneo. Implementato in tastiere come Keychron (aggiornamento firmware 2025), Razer (Snap Tap) e Wooting (Rappy Snappy).
Contro: In eSport come CS2, è stato bannato da Valve nel 2024 per "automatismi non consentiti", ma resta supportato in molti giochi e per uso non competitivo.
Keycaps e stabilizzatori
La Magcore 65 Lite monta keycaps in PBT neri dallo spessore di 1,4 mm, con tre eccezioni: i keycaps trasparenti di ESC, Backspace e Enter, che misurano 1,3 mm e permettono di far risaltare l’illuminazione sottostante. Le legende non sono trasparenti, quindi al buio non indicano direttamente lettere o simboli, un dettaglio facilmente superabile sostituendo i keycaps con soluzioni aftermarket, senza impatto sulla qualità complessiva della tastiera.





Gli stabilizzatori, montati a incastro sul plate, si distinguono per essere silenziosi e ben lubrificati, offrono un buon controllo dei tasti più grandi come Enter, Backspace e ⇧ questo mix contribuisce senza alcun dubbio a una buonissima sensazione di precisione e stabilità durante la digitazione.
Batteria e autonomia
La Magcore 65 Lite è alimentata da due batterie da 2.000 mAh ciascuna, entrambe collegate direttamente al PCB. Questo la differenzia da alcune altre tastiere, anche di Epomaker, in cui nel caso di più batterie il collegamento verso il PCB è uno solo, magari tramite cablaggi esterni o moduli intermedi. Non ho trovato conferme da fonti ufficiali che questo schema a doppia connessione sia obbligatorio per switch induttivi, ma è ragionevole ipotizzare che la natura dell’alimentazione e del rilevamento magnetico/induttivo richieda una fornitura di corrente costante e stabile su tutta la superficie della PCB, per evitare cadute di tensione o differenze nei segnali.

Sul campo, con RGB attivo ho misurato un’autonomia di circa 20 ore, mentre con retroilluminazione spenta la tastiera arriva a superare le 290 ore. I sistemi induttivi sono progettati per essere più efficienti rispetto a quelli Hall Effect, consumando meno potenza perché possono scansionare più tasti contemporaneamente senza sensori individuali per switch. Questi valori sono piuttosto buoni per il segmento: l’uso continuo di effetti luminosi riduce la durata significativamente, ma la doppia batteria dà margine per sessioni prolungate, specialmente in ambienti più bui o quando si può disattivare la retroilluminazione.

La ricarica avviene tramite porta USB-C e si attiva automaticamente ogni volta che la tastiera è collegata al computer, sia in modalità cablata che durante l’uso wireless. Un dettaglio particolarmente utile è la possibilità di monitorare la carica residua: premendo la combinazione Fn + B, i tasti numerici da 1 a 0 si illuminano progressivamente per indicare la percentuale disponibile. Ad esempio, se si accendono i tasti da 1 a 7 significa che la batteria è al 70%.
Epomaker consiglia di non utilizzare caricabatterie da parete per la ricarica, ma esclusivamente un cavo dati collegato alla porta USB del computer, per evitare problemi di compatibilità o sovratensione.
Connettività
La tastiera è dotata di una porta USB-C multifunzione, che consente non solo la ricarica ma anche l’utilizzo in modalità cablata e l’aggiornamento del firmware. In aggiunta, la tastiera supporta due opzioni di connessione wireless: Bluetooth e 2.4 GHz tramite dongle USB in dotazione.
| Tipo di connessione | Latenza dichiarata | Polling Rate |
|---|---|---|
| USB-C (cablata) | ~0,125 ms | 8000 Hz |
| 2.4GHz wireless | ~5 ms | 1000 Hz |
| Bluetooth 5.0 | ~15 ms | ~125 Hz |

Il cambio di modalità è immediato grazie a un interruttore fisico posto sul retro, affiancato al selettore Windows/macOS: una soluzione pratica che rende l’utilizzo fluido, senza dover dipendere dal software.
Software
Il software dedicato alla Epomaker Magcore 65 Lite è completamente web-based, raggiungibile all’indirizzo epomaker.sziton.com o inquadrando il QR code incluso nella confezione. Questa scelta porta un vantaggio immediato: l’interfaccia prescinde dal sistema operativo, risultando utilizzabile indifferentemente su Windows, macOS o Linux, a patto di avere un browser compatibile (come Chrome). Un approccio simile a quello di VIA o, per certi versi, a Wootilitydi Wooting, anche se con meno profondità di dettaglio rispetto a quest’ultimo.

L’applicazione online consente di rimappare ogni tasto, personalizzare gli effetti RGB per singola chiave (grazie ai LED south-facing) e creare macro. La vera forza, però, sta nella gestione degli switch induttivi Kailh Box, con la possibilità di regolare il punto di attuazione da 0,1 mm a 3,5 mm e abilitare la modalità Rapid Trigger per una reattività immediata al rilascio.


Interfaccia del software web Epomaker per la personalizzazione della Magcore 65 Lite.
Completano il quadro funzioni avanzate come Dynamic Keystroke, Mod Tap, Toggle Key e SLCD, che permettono configurazioni complesse e multi-azione. In definitiva, pur non raggiungendo la raffinatezza estrema di Wootility, il software Epomaker offre un set di strumenti solido e moderno, perfettamente in linea con le esigenze di gamer e utenti avanzati.
A colpo d'occhio
Ho realizzato anche un’infografica che raccoglie in un colpo d’occhio tutte le specifiche principali della Magcore 65 Lite: perfetta se vuoi avere un riepilogo rapido e completo senza tornare indietro nel testo.

| ✅ Pro | ❌ Contro |
|---|---|
| Switch induttivi Kailh Box: precisi, regolabili e durevoli | Sound poco caratteristico (assenza di “thocky/creamy/poppy”) |
| Software web-based, compatibile con tutti i sistemi operativi | Montaggio gasket poco percepibile in termini di morbidezza |
| Ampia personalizzazione (attuation point, Rapid Trigger, macro, RGB) | Keycaps senza legende trasparenti (tranne 3 tasti) |
| Autonomia fino a 200 ore senza RGB | Case in plastica, meno premium rispetto ad alternative in alluminio |
| Connettività tri-mode (USB-C, Bluetooth, 2.4 GHz) | Peso relativamente leggero: meno stabilità sulla scrivania |
| Layout compatto 65% con knob multimediale in metallo | Cover antipolvere assente in confezione |
| Doppia batteria da 2000 mAh per maggiore stabilità energetica | - |
Prezzi e disponibilità
La Epomaker Magcore 65 Lite è disponibile per l'acquisto sullo store ufficiale Epomaker a €.84,00 iva inclusa. Considerando la qualità costruttiva, le funzioni integrate e la cura generale del prodotto, si tratta di una tastiera che riesce a distinguersi come una scelta molto competitiva nella sua fascia di prezzo.

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| A chi si rivolge | A chi non si rivolge |
|---|---|
| Gamer competitivi che vogliono Rapid Trigger e attuazione regolabile | Appassionati di tastiere che cercano un sound “thocky” o “creamy” |
| Utenti che cercano una tastiera versatile per lavoro e gioco | Chi preferisce una costruzione full metal premium |
| Chi vuole un software multipiattaforma, semplice da usare via browser | Chi desidera una tastiera silenziosa al 100% out of the box |
| Chi apprezza un layout compatto 65% con funzioni complete | Utenti che hanno bisogno del tastierino numerico fisso |
| Chi vuole una buona autonomia in wireless | Chi cerca keycaps double-shot con legende trasparenti per uso al buio |
Conclusioni
La Epomaker Magcore 65 Lite è una tastiera che sorprende per equilibrio e progettazione: grazie agli switch induttivi offre una digitazione leggera, precisa e ampiamente configurabile, distinguendosi nettamente da molte soluzioni della stessa fascia. La costruzione è solida, la dotazione curata e il software web-based aggiunge un livello di personalizzazione che raramente si trova in prodotti di questo prezzo. Anche l’autonomia è convincente e rappresenta un valore concreto nell’uso quotidiano.
Non mancano alcune ombre: il montaggio gasket risulta poco percepibile in termini di morbidezza, e l’assenza di legende trasparenti sui keycaps può pesare a chi digita guardando i tasti al buio — un limite che, va detto, si supera facilmente sostituendo i keycaps con soluzioni aftermarket. Si tratta comunque di dettagli che non intaccano la bontà complessiva dell’esperienza.
In definitiva, la Magcore 65 Lite è una proposta competitiva e moderna, capace di adattarsi sia a chi cerca una tastiera affidabile per il lavoro, sia a chi vuole prestazioni all’altezza in gaming. Con un prezzo di 84,00 € IVA inclusa, si colloca come un acquisto particolarmente appetibile per chi vuole entrare nel mondo delle induttive senza compromessi e senza spendere troppo.


