Dopo aver costruito una solida reputazione nel mondo delle tastiere meccaniche, Epomaker continua a spingersi oltre, portando lo stesso mix di design, materiali ricercati e attenzione all’esperienza d’uso anche nel settore dei mouse da gaming. Il nuovo Epomaker Carbon X nasce con un obiettivo chiaro: offrire prestazioni di fascia alta in un corpo ultraleggero realizzato in fibra di carbonio, mantenendo però un prezzo accessibile.

Si tratta di un mouse pensato per chi gioca competitivo, ma anche per chi vuole un dispositivo ben bilanciato, resistente e preciso. Epomaker lo descrive come un “budget gaming mouse”, ma la verità è che, al di là dell’etichetta “economico”, il Carbon X ha molto più da dire di quanto ci si aspetterebbe nella sua fascia di prezzo.

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Ajazz o Epomaker
Sulla confezione del Carbon X compare anche il logo Ajazz, un nome già noto nel mondo delle periferiche da gioco. Ajazz è un’azienda indipendente che collabora con Epomaker per la distribuzione e in parte per lo sviluppo di alcuni modelli.
Si tratta di un partner commerciale con cui l’azienda lavora a stretto contatto, un dettaglio interessante che spiega perché su alcuni prodotti si trovino entrambi i nomi.

In questa recensione analizzeremo ogni aspetto: dal design al comfort, dalle prestazioni dei sensori ai materiali costruttivi, fino al software e alla qualità complessiva dell’esperienza d’uso. Perché un mouse non è solo una questione di grammi o di DPI: è un’estensione della mano, e il Carbon X promette di esserlo con leggerezza, precisione e un tocco di stile Epomaker.

Packaging e contenuto

Il Carbon X arriva in una confezione essenziale ma curata, in pieno stile Epomaker con imballaggio ben protetto che mantiene il mouse al sicuro durante il trasporto e restituisce subito una sensazione di ordine e attenzione ai dettagli.

Non sono presenti grip tape aggiuntivi, un’assenza che può dispiacere a chi ama personalizzare la presa ma la superficie del Carbon X, come vedremo più avanti, offre comunque una buona aderenza alle mani. La scelta di mantenere la dotazione minimale riflette la filosofia del prodotto con solo ciò che serve per concentrarsi sulla leggerezza e sulla performance.

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I grip tape sono sottili strisce adesive in gomma o materiale antiscivolo che si applicano sui lati del mouse per migliorare la presa e ridurre lo scivolamento, soprattutto durante le sessioni di gioco più intense.

L’unboxing trasmette l’impressione di un prodotto maturo, studiato per un pubblico che cerca un’alternativa concreta ai modelli top di gamma con un approccio più razionale.

All’interno troviamo tutto l’essenziale per iniziare a usarlo subito: il mouse, un buon cavo USB-C/USB-A intrecciato, il dongle wireless 2.4 GHz, i supporti adesivi di ricambio per il sotto del mouse, oltre al piccolo manuale con le istruzioni rapide per l’abbinamento e l’accesso al software web-based.

Specifiche tecniche

Prima di entrare nel vivo dell’esperienza d’uso, vale la pena dare uno sguardo alle specifiche tecniche dell’Epomaker Carbon X. L’infografica qui sotto riassume un progetto che punta tutto su leggerezza, precisione e ingegneria dei materiali. Dalla scocca in vera fibra di carbonio al sensore PixArt PAW3950 abbinato al chip Nordic nRF52840, ogni componente è scelto con l’obiettivo di offrire prestazioni da fascia alta in un corpo ultraleggero e resistente.

È un design che parla chiaro nessun compromesso tra velocità, stabilità e solidità strutturale, con un’attenzione ai dettagli che si percepisce anche prima di muovere il primo pixel.

Design e materiali

L’estetica del Epomaker Carbon X colpisce subito per il corpo realizzato in fibra di carbonio, materiale che Epomaker ha scelto non solo per il look tecnico e moderno, ma soprattutto per la combinazione di resistenza meccanica e peso ridotto. È un materiale insolito in questa fascia di prezzo, e già da qui si percepisce l’intento di offrire qualcosa di diverso dal solito guscio in plastica ultraleggera.

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Il design segue la filosofia a nido d'ape con vuoti solo sulla parte superiore, mentre i lati restano completamente chiusi. Una scelta interessante, che mantiene la struttura più pulita e riduce la possibilità di accumulo di polvere o sporco nei punti di presa delle dita. L’aspetto generale è moderno, con un profilo basso e linee morbide che ricordano alcune soluzioni viste su modelli premium come il Logitech G Pro X Superlight, ma reinterpretate con un tocco chiaramente più personale.

Nonostante la costruzione ultraleggera, la rigidità è notevole: anche esercitando una buona pressione sui lati, il corpo non flette e non produce scricchiolii o vibrazioni fastidiose. Tutto è solido, silenzioso e ben assemblato. Il peso effettivo si ferma attorno ai 46 grammi reali, addirittura inferiore ai 50 g dichiarati: un risultato notevole, soprattutto considerando la presenza del modulo wireless integrato e la batteria.

Il rivestimento superficiale ha una texture liscia non scivolosa, non è la finitura più “grippante” in assoluto, ma riesce a bilanciare bene comfort e controllo. La sensazione generale è quella di un mouse “premium” in tutto, in mano comunica leggerezza, precisione e solidità, tutte qualità difficili da ottenere contemporaneamente in un prodotto di questa categoria.

Ergonomia e comfort

Il Carbon X è un mouse dal design compatto e versatile, capace di adattarsi a diversi tipi di impugnatura: il livello di forma ricorda da vicino un Logitech Superlight, ma con una curvatura più accentuata e un profilo centrale leggermente più pronunciato. Il risultato è una struttura che si adatta bene tanto al claw grip quanto all’hybrid claw-palm, mantenendo sempre una sensazione di controllo stabile e naturale.

Stili di impugnatura del mouse

Con mani di medie dimensioni come le mie (circa 18x8 cm), l’ergonomia risulta eccellente: il mouse si appoggia comodamente sul palmo, mentre le dita trovano facilmente i pulsanti principali senza sforzo. La curvatura posteriore sostiene la mano evitando tensioni anche durante sessioni di gioco prolungate. Il peso ridottissimo da 46 grammi contribuisce in maniera decisiva alla sensazione di leggerezza e fluidità nei movimenti: il mouse sembra letteralmente “galleggiare” sul tappetino, permettendo flick rapidi e micro-regolazioni precise.

Va detto che la distribuzione interna dei componenti tende leggermente al front-heavy, con il baricentro spostato verso la parte anteriore. Una scelta che si percepisce, ma che non penalizza troppo l’esperienza: al contrario, molti giocatori potrebbero apprezzare la maggiore stabilità che offre nei movimenti veloci.

Le superfici laterali senza fori migliorano la presa e riducono il rischio di accumulo di sporco o sudore, un vantaggio concreto per chi gioca intensamente. Nel complesso, l’ergonomia del Carbon X è una delle sue sorprese più riuscite: semplice, leggera, ma costruita con un’attenzione alla mano e al comfort.

Pulsanti e switch

Epomaker ha scelto di equipaggiare il Carbon X con switch ottici OMRON, una decisione che sposta l’esperienza di click su un livello decisamente superiore rispetto ai tradizionali meccanici. Già perché gli switch ottici eliminano del tutto il rischio di double-click, offrono una risposta più immediata e garantiscono una durata nettamente superiore nel tempo, caratteristiche che i giocatori competitivi conoscono bene e apprezzano senza alcun dubbio.

Al tatto i click principali risultano netti, precisi e perfettamente bilanciati. La pressione è uniforme su tutta la superficie dei tasti, con pre e post-travel minimi e una risposta molto coerente tra il pulsante sinistro e destro. Il feedback è snappy, asciutto, e comunica quella sensazione di controllo immediato che fa la differenza nei momenti più concitati. Anche nei test di spam rapido, i click restano costanti e senza la minima incertezza.

Ottimo anche il lavoro sulla stabilità: i tasti mostrano pochissimo wobble laterale, non “ballano”, non si muovono lateralmente quando li tocchi o li premi, anche se applichi una leggera pressione ai lati, segno di un montaggio accurato e di un’attenzione notevole all’allineamento interno. La rotellina di scorrimento, gommata e con scatti ben definiti, offre una resistenza equilibrata ne troppo morbida, ne eccessivamente rigida. Non è del tutto silenziosa, ma trasmette precisione e solidità, con una corsa pulita che restituisce un buon controllo anche nelle fasi di gioco dove serve cambiare armi o interagire rapidamente con l’interfaccia.

Carbon X vista frontale della rotella

pulsanti laterali, invece, risultano leggermente più morbidi e con un po’ di post-travel se premuti con decisione. In pratica, quando premi i pulsanti laterali del Carbon X, c’è un punto preciso in cui lo switch registra il clic, se dopo quel punto il tasto continua ad affondare un po’ senza generare alcuna ulteriore azione, quello è il post-travel. Tuttavia, durante l’uso normale, il feeling rimane buono e non danno mai la sensazione di incertezza o ritardo nella risposta. Considerando che molti utenti li utilizzano in modo occasionale, la scelta di Epomaker è più che sensata: solidi, silenziosi e sempre affidabili.

Nel complesso, il comparto click del Carbon X trasmette una qualità sorprendente per un mouse definito “budget”: reattivo, preciso e coerente in ogni sessione. È un dispositivo che sa rispondere con la stessa prontezza di modelli molto più costosi, confermando l’ottimo lavoro ingegneristico fatto da Epomaker.

Sensore e prestazioni

Sotto la scocca in fibra di carbonio, l’Epomaker Carbon X nasconde un comparto tecnico di tutto rispetto. Il mouse integra un sensore ottico PixArt PAW3950, abbinato a un microcontrollore Nordic MCU, una combinazione di fascia alta che garantisce precisione, efficienza energetica e reattività ai massimi livelli. Il polling rate può arrivare fino a 8.000 Hz sia in modalità cablata che wireless 2.4 GHz, permettendo un aggiornamento del cursore fino a otto volte più frequente rispetto ai classici 1.000 Hz. Il risultato è una latenza praticamente impercettibile e una fluidità che si percepisce fin dai primi movimenti.

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PixArt
PixArt è praticamente lo “standard” dell’industria, fornisce sensori a quasi tutti i grandi marchi (Logitech, Razer, SteelSeries, Glorious, Cooler Master, Corsair, ecc.); ha creato le serie più famose come PMW3360, PMW3389, PAW3395 e PAW3950 (le ultime generazioni); molti modelli di riferimento nel mondo eSports usano sensori PixArt, anche se spesso con codice personalizzato (es. “Hero 25K” di Logitech deriva da un design PixArt modificato internamente).

Durante i test, il Carbon X ha confermato la stabilità del suo polling rate, mantenendo valori costanti anche nei momenti di massima attività. La risposta ai movimenti è fluida e coerente, con un tracciamento impeccabile anche sui tappetini in tessuto, grazie ai piedini PTFE di ottima qualità. Non si notano salti o input lag percepibili: ogni movimento viene tradotto in modo preciso, senza ritardi o oscillazioni.

Epomaker dichiara un’autonomia di circa 300 mAh, più che adeguata per un mouse così leggero. Nei test pratici, la durata è risultata in linea con quanto promesso, e la ricarica avviene rapidamente tramite USB-C. È possibile utilizzare il mouse anche in modalità cablata, senza differenze percettibili in termini di latenza.

Nelle prove di latenza effettiva, i risultati sono sorprendenti: circa 1,23 ms nei click e 1,43 ms nei movimenti, valori praticamente identici a quelli registrati su mouse professionali di fascia alta. In gioco la differenza è impercettibile: i comandi rispondono all’istante, con una coerenza che ispira fiducia anche nelle situazioni più concitate.

Software e funzionalità

Epomaker ha scelto una strada intelligente per la gestione del Carbon X: invece di richiedere l’installazione di un’app dedicata, il mouse utilizza un software completamente web-based, accessibile direttamente dal sito ufficiale. È una soluzione leggera, immediata e compatibile con qualsiasi sistema operativo, che consente di configurare tutte le principali impostazioni senza appesantire il computer con processi in background.

Una volta collegato il mouse via dongle o cavo USB-C, il software riconosce automaticamente il dispositivo e presenta un’interfaccia pulita e intuitiva. Da qui è possibile personalizzare ogni pulsante, regolare il DPI su più livelli, impostare il polling rate (fino a 8.000 Hz), modificare il debounce time e intervenire sulla lift-off distance. Sono presenti anche strumenti avanzati come la creazione di macro personalizzate, l’esportazione e l’importazione dei profili e la regolazione del tempo di sleep per ottimizzare la batteria.

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Un dettaglio interessante è la possibilità di monitorare la percentuale di carica in tempo reale, accompagnata da un piccolo indicatore RGB integrato nel dongle, che cambia colore in base allo stato della batteria. È una trovata semplice ma utile, che evita di dover controllare costantemente il livello via software.

L’esperienza complessiva è estremamente fluida: il software risponde senza ritardi, le modifiche vengono applicate all’istante e non servono riavvii o riconnessioni. La scelta di un sistema web-based riflette bene la filosofia di Epomaker: semplificare tutto ciò che può essere reso immediato, senza sacrificare le opzioni avanzate che i giocatori esperti si aspettano da un prodotto di questa categoria.

Autonomia e connettività

L’Epomaker Carbon X è un mouse tri-mode, capace di operare in tre modalità distinte: wired USB-Cwireless 2.4 GHzBluetooth. Questa flessibilità lo rende perfetto oltre che per il gaming competitivo, anche per chi cerca un dispositivo tuttofare da usare su più dispositivi o piattaforme.

La ricarica via USB-C è rapida e può avvenire anche durante l’utilizzo, senza influire sulla latenza o sulla stabilità del segnale.

In modalità 2.4 GHz, quella preferita per il gioco, la connessione si dimostra stabile e priva di interferenze, il dongle USB incluso garantisce un link solido, con latenze praticamente impercettibili anche agli 8.000 Hz di polling rate. Durante i test non si sono verificate disconnessioni o perdite di segnale: l’implementazione del chip Nordic nRF52840 fa davvero la differenza nel mantenere una comunicazione pulita e continua, anche in ambienti ricchi di dispositivi wireless.

Il Bluetooth, invece, è ideale per l’uso quotidiano: notebook, tablet o iPad si connettono rapidamente, e il mouse gestisce automaticamente il passaggio tra le modalità senza complicazioni. Naturalmente, la frequenza di polling in Bluetooth è inferiore rispetto al 2.4 GHz, ma resta perfettamente adeguata per la produttività e l’uso generale.

Sul fronte dell’autonomia, la batteria da 300 mAh si comporta bene: Epomaker non comunica dati ufficiali in ore, ma nell’uso reale personalmente ho alternato sessioni di gioco e un utilizzo misto al computer riuscendo a coprire abbondantemente 7 giorni con polling rate a 1.000 Hz. Con frequenze più elevate (8.000 Hz), la durata cala sensibilmente, ma resta comunque in linea con altri mouse ultraleggeri di fascia alta.

Conclusioni e prezzo

L’Epomaker Carbon X è un mouse che sorprende per maturità e solidità, sotto il nome di un brand associato principalmente al mondo delle tastiere meccaniche, troviamo un prodotto capace di competere con modelli ben più blasonati. È leggero, preciso e costruito con intelligenza, caratteristiche che lo rendono una scelta eccellente per chi gioca competitivo ma non vuole spendere cifre da top di gamma.

L’unico compromesso reale riguarda la distribuzione del peso leggermente frontale e l’assenza di grip tape in confezione, ma sono dettagli che non intaccano l’esperienza complessiva. Con un prezzo di listino di circa 72 euro e spedizione gratuita, il Carbon X si posiziona in quella fascia che molti definirebbero “mid-range”, ma le sue prestazioni e la qualità costruttiva lo spingono ben oltre. In un mercato dove la leggerezza spesso significa fragilità, Epomaker riesce a proporre un mouse solido, reattivo e progettato con cura, dimostrando che l’azienda sa muoversi con sicurezza anche al di fuori del suo territorio naturale.

Se dopo aver letto questa recensione siete ancora indecisi, il mio consiglio è semplice: il Carbon X è uno di quei prodotti che vanno provati per capire quanto bene possa funzionare un design semplice quando è fatto come si deve. Personalmente, mi ha stupito per la sensazione di solidità e precisione che trasmette fin dal primo utilizzo. È il classico caso in cui, una volta provato, diventa difficile tornare indietro.

Se cercate un ultraleggero da gioco affidabile, veloce e costruito con criterio, il Carbon X è una scelta che consiglio senza esitazioni. Potete trovarlo direttamente sul sito ufficiale di Epomaker, al link qui sotto.

EPOMAKER CarbonX Mouse
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Pro ✅ Contro ❌
Costruzione in vera fibra di carbonio, leggera ma solidissima Leggero sbilanciamento frontale percettibile
Sensore PixArt PAW3950 + MCU Nordic nRF52840 di fascia alta Autonomia ridotta con polling rate a 8.000 Hz o RGB attivo
Click ottici OMRON reattivi e coerenti Assenza di grip tape nella confezione
Peso reale di soli 46 g, tra i più leggeri della categoria
Software web-based completo e immediato
Connessione 2.4 GHz stabile e priva di lag
Piedini PTFE di ottima qualità, scorrevoli e silenziosi
Ottimo equilibrio tra prestazioni e prezzo