Negli ultimi mesi mi è capitato di provare e utilizzare un bel numero di tastiere meccaniche, di brand e formati diversi. Alcune mi hanno colpito per la qualità costruttiva, altre per il suono, altre ancora per il prezzo aggressivo. Tra queste, una delle ultime arrivate è la QK81 di Epomaker, una tastiera che ha attirato subito la mia attenzione per diversi motivi.
Chi mi conosce o magari mi segue da un po’ su Presskey.it, sa che ho un debole per le tastiere firmate Epomaker. Il brand è riuscito, nel tempo, a costruirsi una reputazione solida nel mondo delle meccaniche custom e preassemblate, grazie a una proposta pensata per chi vuole qualcosa in più senza necessariamente spendere cifre folli. Le loro tastiere, spesso, rappresentano una sorta di “zona sicura” per chi si affaccia a questo mondo per la prima volta, ma anche una piacevole sorpresa per chi ha già esperienza e cerca un buon equilibrio tra estetica, personalizzazione e prestazioni.
Ho testato la QK81 per un paio di settimane, alternandola alla mia attuale tastiera giornaliera e in questa recensione ti racconto com’è andata: cosa mi è piaciuto, dove può migliorare, e soprattutto se ha senso acquistarla preferendola ad altre tastiere dello stesso segmento.
Packaging e contenuto
La Epomaker QK81 arriva in una confezione solida, dal design pulito e minimale. Il packaging è ben organizzato e funzionale: la tastiera è custodita in una busta morbida opaca, e perfettamente alloggiata in uno scomparto sagomato che la tiene ferma durante il trasporto.




Nella parte dedicata agli accessori inclusi in confezione troviamo:
- Un cavo USB-C intrecciato, resistente e ben fatto;
- Un tool 2-in-1 per rimuovere switch e keycap;
- Un adattatore USB 2.4GHz, per la modalità wireless;
- Tre switch extra forniti di serie, utili per test o eventuali sostituzioni;
- Una guida rapida cartacea con layout dei tasti e scorciatoie principali.
Non è presente una cover antipolvere, di quelle che si adattano al profilo dei keycap per proteggere la tastiera quando non la si utilizza. Sarebbe stato un dettaglio gradito, ma considerando la fascia di prezzo e la qualità generale della dotazione, Epomaker offre comunque un bundle solido e completo, in linea con le aspettative.
Specifiche tecniche
Prima di entrare nel dettaglio dell’esperienza d’uso, ecco una panoramica completa delle specifiche tecniche della Epomaker QK81: layout, connettività, materiali e tutto ciò che c’è da sapere sulla carta.

Design e materiali
Pur rientrando nel design classico delle tastiere meccaniche 75%, la QK81 riesce a distinguersi con alcuni tocchi di personalità. Il più evidente è sicuramente la manopola laterale, con una forma e dimensione piuttosto inusuali: è grande, sovradimensionata rispetto allo standard, e proprio per questo spicca.
Unica nota da tenere a mente: per cliccarla (ad esempio per attivare il mute), bisogna premere esattamente al centro. Se la pressione viene esercitata troppo lontano da lì, non si attiva nessun input. È un piccolo compromesso da accettare quando si sceglie un design fuori dal comune.




Molto piacevole il lavoro fatto sui laterali inferiori del case, dove troviamo un effetto incavo verso l’interno che dà carattere alla silhouette. Oltre al fattore estetico, rende più semplice afferrare la tastiera per spostarla o sollevarla.
Il case è in plastica di buona qualità, con una finitura che restituisce una bella sensazione al tatto. A prima vista temevo fosse poco robusta, ma una volta tra le mani ho cambiato idea: la struttura è solida, ben assemblata e il fissaggio tramite viti metalliche dà una sensazione di maggiore cura, rispetto ai soli incastri tipici delle plastiche economiche.

Ergonomia e usabilità
Il layout è ordinato, tutto è al suo posto. La manopola, per chi mi segue da un po’, sapete che per me è un plus irrinunciabile: poter gestire il volume in modo immediato è una comodità che adoro.
I keycap in PBT double shot sono completamente opachi, non lasciano filtrare direttamente la luce. Ma, grazie alla configurazione south-facing dei LED, l’illuminazione riesce comunque a diffondersi lungo i bordi dei tasti, creando un effetto visivo gradevole.



In termini di ergonomia, mi sono trovato bene fin da subito. Uso sempre un poggiapolsi e tengo la tastiera con inclinazione base (5 gradi), e anche dopo sessioni lunghe non ho avvertito fastidio. Naturalmente è una sensazione soggettiva, ma la possibilità di scegliere tra tre livelli di inclinazione regolabile rende la QK81 adatta un po’ a tutti, anche per chi scrive o lavora per ore davanti allo schermo.
Layout 75%
Come lascia intuire il nome, la QK81 è una tastiera da 81 tasti: un layout 75% che riesce a essere compatto senza diventare limitante. Sì, mancano alcuni tasti rispetto a una full-size, ma per chi non ha bisogno del tastierino numerico e viene da tastiere più grandi, non ci sarà alcuno shock. Anzi, tutti i tasti essenziali – incluse le frecce direzionali – sono ben posizionati e accessibili senza scorciatoie forzate, cosa non scontata nei layout più spinti come i 60% o 65%.

Lo standard scelto è l’ANSI, ormai per me un'abitudine dopo anni passati con layout ISO. Cambia davvero poco, soprattutto considerando che macOS e Windows gestiscono senza problemi la mappatura della tastiera anche se stampata diversamente. Se digitate a occhi chiusi, nemmeno noterete la differenza.
Infine, un cenno alla manopola del volume: più grande della media, sì, ma proprio per questo ancora più comoda da usare. Una delle più piacevoli che mi sia capitato di provare finora.
RGB
La retroilluminazione RGB di questa tastiera è gestita da un sistema con LED south-facing, orientati verso il basso che si traduce in una diffusione della luce più uniforme e visibile dal punto di vista dell’utente, soprattutto se si utilizzano keycap non shine-through (cioè non trasparenti). In questi casi, infatti, la luce non passa attraverso i tasti, ma si riflette meglio sul fondo della tastiera grazie proprio all’orientamento south-facing.


Il profilo colore è ben bilanciato, la luminosità massima è più che soddisfacente e grazie a una serie di combinazioni da tastiera è possibile scorrere tra tantissimi effetti di illuminazione. Ne ho trovati davvero molti, più del previsto, e anche rispetto ad altri modelli dello stesso brand. Una piccola ma piacevole sorpresa.
Sulla parte frontale della tastiera c’è inoltre un LED "da atmosfera", separato dall’illuminazione dei tasti. Non sono riuscito a capirne la reale funzione, né a personalizzarlo: anche usando i vari tasti modificatori, sembra avere solo uno scopo estetico. Curiosamente, questo LED non segue il colore o l’effetto scelto per i tasti, ma adotta una sua fantasia cromatica indipendente.
Struttura gasket e insonorizzazione
Il sistema di montaggio gasket conferisce a questa tastiera un livello di comfort davvero notevole, una caratteristica ormai comune nei modelli che adottano questo tipo di struttura e che viene sempre più ricercata da chi ama scrivere (o giocare) con una sensazione più morbida e ammortizzata sotto le dita.

Nel caso specifico, il montaggio è realizzato tramite otto punti gasket in silicone a striscia, posizionati lungo il plate per isolare al meglio le vibrazioni che altrimenti verrebbero trasmesse direttamente al case. È un tipo di soluzione semplice ma efficace, che contribuisce in modo tangibile al feeling di digitazione.

Sul fronte dell’insonorizzazione, troviamo ben cinque strati fonoassorbenti distribuiti in vari punti: uno strato in IXPE a contatto con la PCB, un altro tra PCB e plate, uno tra plate e bottom case, uno strato sottile sotto la PCB e infine uno strato di silicone posizionato in fondo al case, utile per attutire eventuali risonanze o riverberi durante la scrittura. Il materiale utilizzato è principalmente Poron, una scelta ormai collaudata per la sua capacità di “tagliare” le frequenze indesiderate.
Nel complesso, il lavoro svolto sul sistema di montaggio e sull’insonorizzazione è più che promosso: la tastiera suona bene, regala una scrittura silenziosa, piacevole, e per certi versi anche sorprendente considerando la fascia in cui si posiziona.
Sound test Epomaker QK81
Nel video qui sotto puoi vedere e sentire come suona questa tastiera, durante la prova si può apprezzare un suono piuttosto ovattato, morbido, senza ping metallici o fastidiose risonanze. Merito della buona insonorizzazione interna, del sistema gasket e anche dei materiali utilizzati nella plate.
Per la registrazione ho utilizzato un microfono Hollyland Lark M1, posizionato a breve distanza dalla tastiera. Questa configurazione mi ha permesso di catturare in modo piuttosto fedele tutte le sfumature sonore della digitazione, dai tocchi più leggeri fino ai press più decisi. Il risultato è un audio realistico e bilanciato, utile per farsi un’idea chiara del sound profile della tastiera durante l’uso di tutti i giorni.

Switch: analisi e prestazioni
A bordo della QK81 troviamo preinstallati gli Epomaker Flamingo, switch lineari a 5 pin che abbiamo già incontrato in una recensione a loro dedicata e ritrovarli su questa build mi ha fatto davvero piacere. Il feeling in scrittura è quello tipico dei lineari ben realizzati: fluidi, fondo corsa pieno e soddisfacente, accompagnato da un suono rotondo e pulito — merito anche dell’ottimo lavoro fatto sull’insonorizzazione e sul montaggio gasket.

Gli Epomaker Flamingo hanno una forza di attuazione che si aggira intorno ai 47g, perfetta per un utilizzo quotidiano senza affaticamento, ma con abbastanza resistenza da evitare press accidentali. La corsa è morbida ma non “vuota”, e restituisce una sensazione molto controllata, anche in sessioni di scrittura prolungate.
Feature | Valore |
---|---|
Tipo | Lineare |
Materiale | Stelo in POM - Corpo PC |
Forza di attuazione | 47 ± 5gf |
Corsa di attuazione | 1.50-2.00mm |
Forza iniziale | 35gf (min) |
Forza massima | 60gf (max) |
Corsa totale | 3.8mm |
Pin | 5 Pin |


Come è possibile vedere nel grafico in basso, l'asse orizzontale rappresenta la corsa (o "travel") dello switch, misurata in millimetri (mm) e indica quanto viene premuto il tasto dal punto di partenza fino a raggiungere la base dello switch. L'asse verticale invece rappresenta la forza necessaria per premere il tasto, misurata in grammi-forza (g). Indica quanta forza devi applicare per muovere il tasto nelle diverse fasi della sua corsa.

In una build ben bilanciata come quella della QK81, questi switch si comportano benissimo anche in stock, senza necessità di lubrificazione o mod aggiuntive. Naturalmente, chi ama la personalizzazione estrema può sempre intervenire, ma per molti utenti saranno già più che soddisfacenti così.
Keycaps
I keycaps montati su questa tastiera sono realizzati in PBT double-shot di ottima qualità: solidi, ben rifiniti e con una texture piacevole al tatto che restituisce una sensazione premium. Il double shot assicura che le legende non sbiadiscano nel tempo, mantenendo la tastiera leggibile e bella da vedere anche dopo anni di utilizzo.


Questo tipo di keycaps rappresenta uno standard premium nel mondo delle tastiere meccaniche, perfetto per chi cerca non solo prestazioni ma anche un'esperienza di digitazione gratificante.
Batteria e autonomia
Una delle cose che più apprezzo in una tastiera wireless è poterla usare per giorni senza dovermi preoccupare del cavo o della ricarica. In fondo, si tratta di un accessorio pensato per liberarsi dai fili — e se devo tenerlo sempre attaccato, tanto vale usarne una cablata.
Fortunatamente, questa tastiera ha rispettato le mie aspettative e soddisfatto le esigenze che ho in termini di autonomia. A bordo troviamo una batteria da 4000 mAh, un valore piuttosto generoso per una tastiera di queste dimensioni.

Parlando di autonomia reale:
- Con retroilluminazione spenta, sono riuscito a ottenere una durata complessiva di 271 ore, un risultato superiore rispetto ai dati dichiarati dal produttore.
- Con RGB attivo, ho misurato circa 10 ore e 34 minuti, un valore inferiore rispetto a quanto promesso ma comunque giustificabile: durante il test ho infatti cambiato spesso effetto di illuminazione, per curiosità e voglia di esplorare tutte le modalità RGB disponibili. Sono convinto che questo uso “vivace” abbia inciso in modo significativo sul consumo energetico.
Nel complesso, posso dire che è stato fatto davvero un ottimo lavoro sotto il profilo della gestione energetica. La tastiera è stata testata interamente in modalità Bluetooth, e non ha mai dato segni di instabilità o cali di prestazione. Insomma, è una tastiera che ti fa dimenticare completamente di doverla ricaricare, ed è proprio questo che cerco in un dispositivo wireless ben progettato.

La ricarica avviene via USB-C e può essere monitorata in modo molto intuitivo: premendo la combinazione Fn + Invio, si illuminano i tasti da 1 a 0
per indicare lo stato di carica residua. E quando la batteria sta per finire? Nessuna sorpresa improvvisa: il tasto Fn inizia a lampeggiare di rosso, un segnale chiaro che ti invita a ricaricare. Durante la ricarica se premuto, il tasto Fn diventa rosso, e verde una volta completata.
Sono dettagli che spesso non si trovano nemmeno su tastiere ben più costose e che contribuiscono a rendere questa QK81 non solo piacevole da usare, ma anche intelligente nella gestione quotidiana.

Connettività
La QK81 si difende molto bene sul fronte della connettività con tre modalità d’uso: cablata via USB-C, wireless a 2.4 GHz e Bluetooth. Ottimo lavoro per la stabilità raggiunta dalla connessione wireless con dongle USB, che si dimostra veloce e reattiva anche durante sessioni di scrittura più sostenute, alla pari col cavo.

Il polling rate arriva a 1000Hz sia in modalità cablata che in 2.4GHz, un valore notevole che garantisce latenza bassissima (circa 3ms via cavo e 5ms via 2.4G). In Bluetooth, chiaramente, il polling scende a 125Hz con una latenza di circa 15ms, più che accettabile per un uso da ufficio o mobile.
Software VIA
La Epomaker QK81 supporta VIA, uno dei software più amati e diffusi per la personalizzazione delle tastiere meccaniche. Chi ha già avuto a che fare con layout custom, macro, o gestione dei layer saprà già di cosa parlo: VIA è uno strumento semplice, intuitivo e potente, perfetto per mappare ogni singolo tasto secondo le proprie abitudini.

C’è però un dettaglio importante da sapere: la tastiera non viene riconosciuta automaticamente. Per cominciare a usarla con VIA è necessario caricare manualmente il file .json
che Epomaker mette a disposizione sul proprio sito.
Se VIA non riconosce automaticamente la tua tastiera QK81, non preoccuparti: è normale. Epomaker richiede il caricamento manuale del file
.json
.Ecco come fare:
1. Apri usevia.app su Google Chrome.
2. USB collegato, tasto T lampeggia e si attiva la modalità cablata.
3. Clicca su ⚙️ in alto a destra e abilita Design tab.
4. Vai alla nuova tab Design e carica il file
.json
che puoi scaricare da qui.Dopo il caricamento, VIA ti mostrerà il layout completo della Epomaker QK81. A questo punto potrai personalizzare ogni tasto, layer e funzione secondo le tue preferenze.
Una volta caricato il profilo, tutto funziona come ci si aspetta: si possono personalizzare i layer, configurare macro e gestire i LED.
A colpo d'occhio
Tra caratteristiche, test e opinioni, può essere facile perdere il filo. Ecco un’infografica con i dati essenziali sulla Tide Alice, utile se vuoi rivedere rapidamente i punti chiave.

Prezzi e disponibilità
La Epomaker QK81 è già disponibile all’acquisto direttamente dal sito ufficiale Epomaker al prezzo è di 75,00 € iva inclusa. Una cifra che, considerando materiali e prestazioni, secondo il mio parere risulta ben posizionata per il segmento di riferimento.
Se ti piace quello che hai letto sulla Epomaker QK81, dai un'occhiata sul sito Epomaker e non dimenticare di usare il codice sconto PRESSKEY.IT
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Conclusioni
La Epomaker QK81 è una tastiera che sorprende, e lo fa in modo concreto. La struttura gasket e l’abbondante uso di materiali fonoassorbenti la rendono una tastiera dal profilo sonoro maturo, piacevole, con un sound controllato e privo di fastidi. Anche in stock, senza modifiche, restituisce sensazioni tipiche di modelli ben più costosi.
Certo, c'è qualche dettaglio migliorabile come la manopola, seppur comoda e scenografica, ha una pressione centrale un po’ capricciosa, ma nel complesso, siamo di fronte a un prodotto solido, ben pensato e ben costruito, che riesce a soddisfare sia chi si affaccia al mondo delle meccaniche custom, sia chi cerca una buona alternativa per la scrittura, il gaming o semplicemente per l’uso di tutti i giorni.
La Epomaker QK81 è una tastiera che nella sua fascia di prezzo, riesce a distinguersi davvero per l'ottimo equilibrio tra prestazioni, comfort e personalità che non sempre è facile trovare. Se stai cercando una 75% che suoni bene, che sia piacevole da usare e anche bella da vedere, vale decisamente la pena prenderla in considerazione.
Questo articolo seppur ricevuto a titolo di recensione da Epomaker, non contiene alcun link di affiliazione: gli acquisti o ordini effettuati tramite i collegamenti presenti non genereranno commissioni per il sito.
Tutte le informazioni e i prodotti citati sono suggeriti in maniera imparziale e secondo la mia personale esperienza. Le offerte o i prezzi indicati potrebbero variare dopo la pubblicazione.